Via crucis vicariale 8.03.2024

VIA CRUCIS

IN CAMMINO CON GESÙ

OLTRE LE SBARRE

SULLA VIA DELLA CROCE

PRESENTAZIONE

Carissimi,

questa Via Crucis, così come ve la presentiamo è stata scritta insieme con i ragazzi e i giovani ristretti presso l’Istituto Penale per i Minorenni Fornelli di Bari; un momento di Grazia, un tempo edificante quello vissuto nella preparazione della scrittura delle stazioni; significativo è stato il momento della condivisione, dove ognuno ha offerto in dono agli altri il proprio vissuto mettendo a nudo la propria vita senza paura di essere giudicato.

Accompagnare Cristo sulla Via della Croce, con la voce di chi abita il mondo delle carceri, è stata ed è l’occasione per assistere al prodigioso duello tra la Vita e la Morte, scoprendo come i fili del bene si intreccino inevitabilmente con i fili del male.

Nel carcere dove la libertà è un luogo dell’anima il messaggio della croce riecheggia con forza e diventa per tutti fonte di amore, annuncio di speranza, cammino di vera liberazione.

Solo una vita donata per amore è vita eterna, come la vita di Gesù.

Anche noi, con le nostre chiusure, oltre le nostre sbarre, mettiamoci in cammino con Gesù sulla via della croce.

Don Evan e l’equipe di Pastorale Carceraria dell’IpM di Bari

NTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti                Amen

Cel. Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo e ci riempie di ogni pace e gioia nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi

Tutti               E con il tuo Spirito

Cel. Fratelli e sorelle, mentre seguiamo con grande apprensione le vicende drammatiche che ci giungono dalla Palestina dove l’odio continua a seminare guerra e stragi innocenti, desideriamo renderci tutti strumenti di riconciliazione e di vera pace. Camminiamo insieme sulla via della croce, meditando la passione di Gesù chiedendo a Lui la capacità di accorgerci di ogni croce che pesa sulle spalle di tanti nostri fratelli e sorelle.

Siamo qui anche a nome di quanti non cercano il Signore, di quanti non riconoscono in lui la loro speranza, di quanti vivono disperati nell’ora della prova. Vogliamo rappresentare tutta l’umanità che, anche senza saperlo, cammina verso il Signore. Ci mettiamo in cammino contemplando il suo volto,  sfigurato dalla violenza e dal dolore. Che le nostre coscienze rimangano attente davanti alle ingiustizie, alla solitudine di tanti, alle discriminazioni e ai pregiudizi.

Che davanti ad ogni croce possiamo essere portatori di compassione e solidarietà. Che davanti ad ogni dolore possiamo essere, insieme, operatori di pace e costruttori di un mondo nuovo.

Riviviamo con Gesù le ultime ore della sua vita terrena, ripercorrendo la strada della Croce che ha una conclusione di luce: la Pasqua di Resurrezione! La croce sia per tutti un segno dell’amore di Dio.

PREGHIERA A CORI ALTERNI

1 coro

Cerchiamo il Tuo volto, Signore Gesù.

Guardiamo il tuo volto: sfigurato, umiliato, percosso.

Fiduciosi ti chiediamo: donaci un cuore nuovo

ricco di misericordia e di compassione,

capace di amare, capace di perdonare,

libero da ogni sentimento di odio, di rancore e di vendetta.

2 coro

Il Tuo Figlio Benedetto e nostro fratello

venne arrestato, fu torturato e ucciso,

ma tu lo hai risuscitato perché Egli ci donasse

la vita e la gioia senza fine.

Volgi lo sguardo a coloro

che soffrono la fame, la nudità, la guerra, il carcere.

Asciuga le lacrime di chi piange e si dispera

guarisci le ferite delle numerose vittime della violenza.

TUTTI

Signore Gesù, hai voluto mostrarci

che l’impossibile di cui solo Dio è capace è l’AMORE.

Ti seguiamo sulla via della tua croce

cercando nel tuo volto di dolore il volto dell’amore.

Signore, tu sei l’amore.

Nel tuo amore è la speranza di ogni uomo.

Preghiamo

Cel.      O Padre di infinito amore e tenerezza, fa che meditando la Passione del tuo Figlio Gesù Cristo, colmati del suo Santo Spirito, possiamo crescere nell’amore verso ogni fratello e sorella in difficoltà, ed essere tuoi veri discepoli, formati alla scuola della sapienza della croce, lieti nella speranza della salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA STAZIONE

Gesù è condannato a morte

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo. 

Lettura Biblica

Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere (Lc 23,20-25).

Meditazione LA CONDANNA

Pilato è costretto dal popolo a condannare Gesù, un innocente che nella sua vita terrena ha fatto soltanto del Bene a tutti quelli che ha incontrato sul suo cammino e all’intera umanità, compresi noi che dopo duemila anni meditiamo sulla sua ingiusta condanna. Gesù ha subito una condanna non soltanto ingiusta ma soprattutto eccessiva. Non si può condannare alla tortura e alla pena di morte una persona che ha la colpa soltanto di dire delle cose scomode alle autorità religiose e politiche. Al contrario io non ritengo eccessivamente aspra la pena alla quale sono stato condannato. Per ciò che ho commesso, la mia condanna, per quanto mi procuri tristezza a causa della lontananza da mia moglie e dal mio bambino, la ritengo giusta e addirittura provvidenziale. È stata una condanna provvidenziale perché ero caduto in un circolo vizioso, ero schiavo dei soldi facili. Vivevo solo per procurarmi più soldi. Non avevo vie di uscita quando ero fuori da questo carcere. Ero schiavo. Certo, stare qua dentro mi costringe a stare lontano dalle persone che amo. Ma paradossalmente mi ha liberato da una schiavitù che non so dove avrebbe portato me e la mia famiglia. Gesù, che aveva la coscienza pulita, ha scelto liberamente di subire una condanna che non meritava per la salvezza di tutti. Io invece, che portavo in me il peso del vizio e della colpa, ho subito una condanna meritata. Credo che noi tutti dobbiamo imparare da Gesù a non lamentarci delle piccole o grandi condanne che possiamo subire durante la vita terrena. Come ha fatto Gesù le dobbiamo accogliere per un Bene più grande.                                       

 (Biagio, 23 anni)

Preghiamo

O Dio, Padre degli ultimi e amante della vita, che nella riconciliazione ci doni sempre una nuova opportunità per gustare la tua infinita misericordia, ti supplichiamo di infondere in noi il dono della speranza  per riconoscere come nel profondo di ogni tenebra di male spunta sempre una scintilla di luce, inizio della resurrezione che trasforma le catene in legami di fraternità. Rendici capaci di non giudicare e di non condannare mai nessuno e di amare i fratelli come tu ci ami. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Padre Nostro

SECONDA STAZIONE

Gesù porta la croce al Calvario

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

I soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo (Mc 15,16-20).

Meditazione PORTARE LA CROCE

Noi esseri umani non siamo capaci di accettare le sofferenze personali, né tanto meno quelle che ci piovono addosso perché causate dagli altri. Mi domando quando guardo la Croce: “come può Gesù aver accettato di caricarsi la croce per tutte le persone di ogni parte del mondo e di ogni epoca?”. “Dove ha trovato Gesù la forza di caricarsi della croce anche per le persone più colpevoli, più cattive e capaci di crudeltà?”. Mi sento in colpa perché in quella Croce c’è anche la mia colpa. Guardando la sua grande Croce trovo la forza di portare la mia piccola croce. Sento pesare la mia croce sulle mie spalle: quando mi mancano tremendamente mia madre e mio padre, quando mi rammarico per il reato che ho commesso, quando vorrei tornare indietro nel tempo per cancellare i miei sbagli ma non posso, quando sento mamma e papà che soffrono e si chiedono in cosa hanno sbagliato con me e io non posso fare nulla per consolarli. A Gesù che ha voluto bene all’umanità intera, chiedo un cuore capace di volere più bene a me stesso e alle persone che mi amano per non sbagliare più.                                                                         

(Vincenzo, 18 anni)

Preghiamo

O Dio, nostra giustizia e redenzione, che ci hai donato il tuo unico Figlio glorificandolo sul trono della Croce, infondi nei nostri cuori la tua speranza per riconoscerti presente nei momenti bui della nostra vita. Donaci la tua forza e umiltà nel portare le piccole e grandi croci di ogni giorno. Consolaci in ogni afflizione e sostienici nelle prove, in attesa del tuo Regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Padre Nostro…

TERZA STAZIONE

Gesù cade sotto la croce per la prima volta

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti (Is 53,4-6).

Meditazione CADERE

E’ da poco iniziato il cammino verso il Calvario e Gesù già viene schiacciato e cade sotto il peso della croce; avrebbe potuto buttare via la croce e mostrare tutta la sua Potenza e invece sceglie di restare sotto la croce fino al punto di cadere stremato a terra, perché voleva portare avanti il suo progetto di salvezza. Ha tenuto duro per noi. Anche io come Gesù cado a terra. Ma io cado più spesso di Gesù. Ed io, a differenza di Gesù, non cado a terra per i reati degli altri ma per i miei. Cado a terra quando mi sento sconfitto, sovrastato, demoralizzato, quando mi sento impotente. Ci sono momenti di sconforto in cui non vedo vie d’uscita, vedo tutto negativamente nonostante siano in tanti qui in carcere a volermi aiutare a crescere e a guardare con speranza al mio futuro. Ci sono momenti che, nonostante gli altri, mi sento profondamente solo con me stesso e con i miei errori. Gesù era oppresso ma era mosso dall’Amore che provava per tutti noi. Io, invece, a volte mi sento schiacciato e senza motivazioni. Poi però lo sguardo di mia madre o il sorriso di un amico mi danno speranza e mi ricordano che a differenza di Gesù non sono un condannato a morte, che la mia pena è temporanea e che un giorno potrò ricominciare la vita da capo. In realtà questo carcere mi sta dando la possibilità di riprendere la mia vita in mano con le attività dei laboratori, i colloqui, la preghiera. Non serve restare a terra caduti, ma imparare a saper chiedere aiuto per rialzarsi e continuare a camminare. Penso anche a Gesù che prendendo il posto di Barabba, in fondo ha preso anche il mio.                                                                            

(Roberto, 18 anni)

Preghiamo

Signore Gesù, non potevi andare più giù di così con la faccia nella polvere del suolo. Quando si cade si diventa veramente ultimi; tutti sono in piedi, tutti guardano dall’alto in basso…non ci sono volti, ma solo piedi e polvere. Ma questa è stata l’unica via per farti simile a noi perché anche noi che cadiamo guardando Te troviamo la forza di rialzarci. Restaci accanto e prendici per mano quando siamo lontani da te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Padre Nostro…

QUARTA STAZIONE

Gesù incontra sua Madre

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo,

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura biblica

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé (Gv 19,25-27).

Meditazione L’INCONTRO

Quando leggo o sento la parola “Madonna” mi capita di immaginare cosa avrà pensato e soprattutto cosa avrà provato Maria nel vedere il suo unico figlio processato ingiustamente, condannato, disprezzato, picchiato, torturato e ucciso brutalmente per aver soltanto parlato di Dio Padre, per aver soltanto parlato di perdono e per aver guarito tante persone. Il suo dolore è immenso, ma la sua fede è grande. Cosa avrà provato la mamma di Gesù? Solo tanto dolore oppure anche rabbia? Come si fa a vedere il proprio figlio trattato così? E come ha fatto Gesù a vivere la Via Crucis sapendo che sua madre lo seguiva e assisteva a tutto quello che gli accadeva? Una situazione insopportabile sia per Maria sia per Gesù. Anche mia madre è triste nel sapere che sono un detenuto, anche lei è preoccupata per me e piange sapendo che il mio ritorno a casa non è vicino. La sua vita non è più la stessa e non lo sarà finché io non tornerò a casa. Anche io soffro, quando viene qui a trovarmi, nel vederla da sola in sala d’attesa. Felice di vedermi e angosciata allo stesso tempo. Anche io vorrei piangere quando durante la videochiamata mi accorgo che lei vorrebbe piangere ma si trattiene dal farlo per non farmi soffrire. E anche io vorrei raccontare a mia madre delle volte che mi sento sconfitto, sovrastato, demoralizzato ma rinuncio a farlo per non farla stare peggio. L’incontro tra madre e figlio è un mistero di dolore e di forza allo stesso tempo!

                                                                                          (Kevin, 18 anni)

Preghiamo

Signore Gesù, il dolore più grande per un condannato è la solitudine; si resta soli quando il dolore è forte e lo hai provato anche tu; ma chi resta è solo chi ama come Maria tua e nostra madre; Lei era li per te innocente e per noi carichi di tante colpe. Ora non siamo più soli, la tua Madre è anche la nostra, il suo dolore per te è anche il suo dolore per noi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Ave Maria…

QUINTA STAZIONE

Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce

 Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

lettura Biblica

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. (Lc 23, 26) 

Meditazione L’AIUTO RECIPROCO

Pensare che Gesù, il Figlio di Dio, ha avuto bisogno dell’aiuto di un semplice uomo per portare la Croce mi suscita meraviglia e allo stesso tempo un po’ di timore. Meraviglia…. perché è bello che Dio vuol aver bisogno di un uomo. Timore… perché aiutare Dio, collaborare con Lui….. la vedo come una cosa troppo più grande di me. Infatti io non mi sento all’altezza del Cireneo. Anzi mi sento all’opposto del Cireneo. Lui ha aiutato Gesù a portare la croce. Io invece ho appesantito la croce di Gesù con i miei errori. Mi sento anche all’opposto di Gesù. Gesù ha portato la croce per i peccati di tutti. Io invece sto portando la mia croce a causa dei miei peccati. Non mi sento né come Gesù e neanche come il Cireneo. Mi piace a volte pensare di poter aiutare anche io Gesù a portare il peso della croce. Ma è un’idea, soltanto una meravigliosa idea. Posso dire però che anche io ho dei Cirenei che mi aiutano a portare la croce. Mia madre è il mio Cireneo. Il suo affetto, i suoi occhi e le sue parole, un amico che con me condivide il percorso della detenzione è un altro Cireneo per me. La sua presenza sincera nella mia vita mi aiuta molto nei momenti in cui mi assale lo sconforto, nei momenti in cui mi angoscia la paura di non essere in grado di vivere un cambiamento vero nella mia vita. In alcuni momenti Gesù è il mio Cireneo. Quando riesco a non lasciarmi distrarre da ciò che mi circonda e riesco a pregare, ricevo da Dio una grande forza e la certezza che tutto può cambiare. Che anche io posso e devo cambiare!                                                                               

(Vincenzo, 18 anni)

Preghiamo

Signore Gesù, rendici aperti e disponibili davanti ai bisogni di ogni persona che incontriamo nella giornata. Fa che possiamo portare con gioia i pesi e le fatiche di chi ci è accanto per vivere tutti da fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Padre Nostro…

SESTA STAZIONE

La Veronica asciuga il volto di Gesù

 Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.  (Sal 27, 8-9) 

Meditazione IL PRENDERSI CURA

Mia mamma è una cristiana pentecostale. Io prego poco ma mia madre prega spesso e a volte anche con me. Gesù come Maestro ci ha detto e raccomandato di prenderci cura gli uni degli altri. Ma durante la Via Crucis è proprio Gesù ad aver avuto bisogno che qualcuno si prendesse cura di lui. Io non so se i soldati romani permettevano alle persone comuni di avvicinarsi ai condannati. Immagino di no. Per questo motivo credo che questa donna ha avuto un grande coraggio nell’avvicinarsi a Gesù per asciugargli il volto dal sangue, dalle lacrime e dal sudore. Non è soltanto un gesto di amore. È anche un gesto di coraggio. Forse perché l’amore vero ha sempre bisogno di coraggio.  Penso al coraggio di una persona che perdona un’altra persona per un’offesa pesante e gratuita. Penso al coraggio di una madre e di un padre che scelgono di crescere un figlio portatore di handicap. Penso al coraggio di un missionario che parte lontano da casa senza sapere a cosa va incontro. Penso al coraggio di un genitore che ogni giorno, per una vita intera, si alza presto e lavora duro per la propria famiglia. Gesù si è preso cura di me perché ha fatto si che io venissi arrestato e messo in questo carcere. Non so cos’altro sarebbe successo se io non fossi entrato qui dentro. Tanti in questo luogo si prendono cura di me e di noi e ci fanno capire che cambiare è possibile; anche un mio amico di cella che apprezzo per la sua sincerità e onestà nei miei confronti. Ci sfoghiamo l’uno con l’altro. Ci diamo molta forza. Io invece ho cura solo di me stesso. Mi sforzo di obbedire, di partecipare alle attività e ai laboratori. Ma non riesco a pensare agli altri. Io ho cura soltanto di me stesso.                                                            

 (Manuel, 18 anni)

Preghiamo

Una donna si fa spazio tra la gente per asciugare il tuo volto Signore coperto di insulti, di sputi, di sangue e di sudore. Non ce la fai più e una donna imprime sul quel panno i segni della compassione e dell’amore. Apri il nostro cuore, Signore e aiutaci a vedere il tuo volto nel volto di ogni fratello soprattutto in chi soffre ed è bisognoso. Facci uscire allo scoperto come ha fatto la Veronica, e aiutaci a vincere le ingiustizie di ogni giorno con la forza dell’amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Ave Maria…

SETTIMA STAZIONE

Gesù cade sotto la croce per la seconda volta

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: il quale svuotò se stesso e, diventando simile agli uomini, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.  (cf Fil 2, 5-8) 

Meditazione CADERE SOTTO UN PESO

Sto scontando una pena per reati che ho commesso da ragazzo. Vivo questo come un’ingiustizia perché avrei preferito pagare il prezzo dei miei errori quando li ho commessi e non adesso che ho una famiglia e un lavoro. Pensare che anche Gesù è caduto sotto il peso della Croce, mi dà molto coraggio, molta forza. Pensare che Gesù è stato processato e condannato ingiustamente ad una morte orribile mi fa capire che anche nella mia vita tutto ha un significato più profondo di quello che appare. Ho una mamma, una moglie e due figlie che stanno soffrendo per me. Ci sono momenti in cui il pensiero che le mie bambine stanno crescendo senza di me, mi fa impazzire, mi dà rabbia. In quei momenti mi sento anche io cadere sotto il peso della croce. Riesco a rialzarmi pregando per loro. La certezza che Dio è accanto a me ma è anche accanto a loro mi dà la forza di rialzarmi. L’idea che quando prego, sto facendo qualcosa di buono mi dà molta forza. Ti ringrazio Gesù perché la tua vita, la tua sofferenza, la tua morte e la tua resurrezione ci danno la forza per rialzarci, perché ci ami  e non ti lasci arrendere dalle nostre miserie umane.

                                                                                           (Loris, 24 anni)

Preghiamo

Il ripetersi delle cadute umilia, fa prendere coscienza della propria impotenza. Ma tu Signore Gesù, tu ci hai dato l’esempio perché anche noi non ci scoraggiamo seguendo le tue orme, facendo la tua strada. In questa tua solidarietà noi vediamo la forza dell’amore che tutti risolleva per accompagnare tutti i caduti di questa nostra umanità verso la loro liberazione. Per Cristo nostro Signore. Amen

Padre Nostro….

OTTAVA STAZIONE

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!» (Lc 23,27-30).

Meditazione LE DONNE

Il rimprovero di Gesù alle donne di Gerusalemme ci invita a vivere la Fede in una relazione autentica con Lui, priva di falsi sentimentalismi. Il pianto non basta; non possiamo restare indifferenti per tante situazioni disumani; non si può far finta che tante situazioni ci restino a margine senza toccarci mai. Tu che sei Parola di Vita sussurra nei cuori di tutti gli uomini accecati dalla rabbia   perché possa la loro mano tesa essere carezza e non schiaffo sul volto di una donna. 

                                                                                                                             (Alessio, 24 anni)

Preghiamo

Signore, anche le lacrime sono un dono di amore che tu asciughi con la soavità della tua Parola. Il dolore quando è condiviso è sopportabile, altrimenti diventa disumano. Grazie perché ti preoccupi e ti prendi cura di noi e nel tuo dolore consoli chi soffre meno di te; rendici attenti e compassionevoli verso chi sta male perché possiamo essere luce per chi è nel buio. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Ave Maria…

NONA STAZIONE

Gesù cade per la terza volta

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono. (Eb 5, 8-9) 

Meditazione PER LA TERZA VOLTA

Quante volte Gesù è caduto sotto il pesante peso della croce. Ha sopportato tutto questo per amore, per il grande amore che ha per ogni uomo. Le cadute di Gesù parlano alle nostre cadute. Furto, risse, rapine …quante cadute pensate, cercate e volute nella mia vita sempre con la solita giustificazione: non avere altra scelta. Oggi, in questo luogo dove sono lontano da tutte le tentazioni sento la tua vicinanza Signore e penso a tutte le scelte che avevo ma non “vedevo”. Con delicatezza mi rimetti in piedi e allevi le mie sofferenze provocate dai miei errori. Esiste sempre un’occasione che permette a quella storia di trasformarsi in storia d’amore, di ripartenza, di risalita, di salvezza. Ti voglio seguire con la mia Croce Signore Gesù.                                                                                             

(Simone, 20 anni)

Preghiamo

Signore Gesù, in questo tuo ricadere, noi vediamo la grandezza del tuo amore per noi e per quanti cadono schiacciati sotto il peso delle loro fatiche, del loro peccato. O Dio, accompagna e sorreggi chi non ce la fa più, e aiuta tutti noi a non cedere al peccato e allo scoraggiamento. I nostri peccati ci fanno cadere ma ricordaci che solo il tuo amore può farci rialzare; grazie perché continui a fidarti di noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Padre Nostro…

DECIMA STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Gv 19, 23-24).

Meditazione LA SPOGLIAZIONE

Lo sai, Gesù, solo con te riesco ad essere me stesso. A te posso dire che in carcere mi manca l’abbraccio di mia madre e che sono preoccupato per lei. A te posso dire che ho paura per il mio futuro. A te posso dire che la mia pena mi sembra infinita perché qui il tempo scorre lento. Dinanzi a te mi spoglio e mi sento leggerissimo perché finalmente non ho più quelle vesti del ragazzo cattivo che ho dovuto indossare per poter sopravvivere in determinati contesti. Solo se torniamo ad essere umani, guardandoci con occhi buoni e con parole di accoglienza reciproca il male si convertirà in bene.                                                                                   

   (Simone, 20 anni)

Preghiamo

Signore Gesù, ti sei lasciato spogliare delle tue vesti; così facendo ci insegni a saperci spogliare delle nostre eccessive sicurezze, delle illusioni, e delle cose effimere e superficiali di cui ci riempiamo ogni giorno per poterci rivestire di vera dignità per aiutare il fratello a rivestirsi di Te. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Padre Nostro…

UNDICESIMA STAZIONE

Gesù è inchiodato alla croce

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,33-43).

Meditazione LA CROCE

Quanto dolore devono aver provocato i chiodi a Gesù? Un dolore profondo e continuo dal giorno alla notte. Se ci penso… mi vengono i brividi!!! Mi fermo e sento che i brividi mi attraversano il corpo perché anch’io ho crocifisso qualcuno nel commettere i miei reati. Il male causato crocifigge anche me e mi condanna ad una lunga agonia. Gesù è stato giudicato colpevole e crocifisso; accanto a lui si trovano altri due uomini, dei ladri. Uno dei due lo insulta e mette in dubbio la sua persona, l’altro lo mette a tacere, avendo capito il male delle proprie azioni e rendendosi conto di aver accanto il vero Cristo. Gesù allora gli rispose che sarebbe entrato nel regno dei cieli. Questa è pietà! Questo è il perdono! Un dono offerto per amore, per ridarmi un’opportunità per cambiare ed essere diverso. Quanto mi costa l’errore che ho fatto: ma sono certo che tu mi cerchi proprio lì, che ti fai crocifiggere proprio là e dove sei tu ci sono anche io.     

                                                                                                                          (Rocco, 18 anni)

Preghiamo

Gesù buono, che con le tue braccia spalancate abbracci il mondo intero, aiutaci a non fuggire di fronte ai nostri impegni, alle nostre grandi responsabilità. Aiutaci a vivere da poveri accanto ai poveri, ai detenuti e alle loro famiglie di cui siamo chiamati a prenderci cura. Aiutaci ad annunciare che solo l’amore salva, solo l’amore guarisce, solo l’amore rigenera e spinge a guardare al futuro con speranza, solo l’amore vince e rende liberi davvero. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Padre Nostro…

DODICESIMA STAZIONE

Gesù muore sulla croce

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!». (Mc 15, 34-39)

Meditazione LA MORTE

Ogni notte chiudo gli occhi ed ha inizio la mia condanna. Viene da me … viene a trovarmi … è il suo volto. Il volto della persona che ho ucciso è la mia condanna. Dire: Io non c’ero… non l’ho messo io sulla croce, non è sufficiente per lavarci la coscienza. Siamo tutti colpevoli e ogni volta che non facciamo niente per impedire un’ingiustizia contribuiamo a dare una martellata per inchiodare Gesù alla croce. Tutto dipende da noi. Sono le nostre azioni che ci inchiodano alla croce, proprio come per i due ladroni; e dalla croce pronuncia ancora parole d’amore, come faceva durante la sua predicazione tra le strade della Palestina. Ai piedi della croce anche i suoi carnefici, come il centurione romano e noi possiamo diventare discepoli e testimoni del Vangelo.                                     

(Massimo, 19 anni)

 Preghiamo

O Dio, re di giustizia e di pace, che hai accolto nel grido del Figlio tuo quello dell’intera umanità, insegnaci a non identificare la persona con il male commesso e aiutaci a scorgere in ciascuno la fiamma viva del tuo Spirito. Donaci il tuo Spirito perché non smettiamo mai di cercarti, anche quando ci sentiamo soli e abbandonati. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Padre Nostro…

TREDICESIMA STAZIONE

Il corpo di Gesù è deposto dalla croce

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto (Lc 23, 50-53).

Meditazione  LA DEPOSIZIONE

Le persone che c’erano sotto la Croce con la Madre di Gesù quando viene schiodato non erano tante. Poche ma fedeli perché erano rimaste con Lei in un momento tanto doloroso per una madre. E’ un gesto di grande pietà, di vera umanità, e di coraggio quello di ricevere tra le braccia il tuo corpo Gesù, così tu ci insegni Gesù che di fronte alla morte non ci sono parole, né risposte, né spiegazioni. Resta solo una cura solidale, silenziosa, premurosa. Solo con il Tuo aiuto posso schiodarmi dai falsi miti che mi crocifiggono.                           

 (Francesco, 18 anni)

Preghiamo

O Dio, principio e fine di tutte le cose, che nella Pasqua di Cristo hai redento l’umanità intera, donaci la sapienza della Croce per poterci abbandonare alla tua volontà, accettandola con animo lieto e riconoscente. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Padre Nostro…

QUATTORDICESIMA STAZIONE

Il corpo di Gesù è posto nel sepolcro

Ti adoriamo, Cristo e Ti benediciamo, 

perché con la tua santa Croce hai redento il mondo 

Lettura Biblica

Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.  (Gv 19, 40 – 42) 

Meditazione LA SEPOLTURA

Quando mi hanno arrestato ho subito pensato: ” ecco mi sono fatto fregare“. Sentivo il fallimento sulla mia pelle. I giorni  in carcere continuano a passare lenti e allora ho iniziato a svolgere delle attività che per molti ragazzi della mia età sono normali ma per me no. La scuola, il calcio, i laboratori e addirittura la messa. Quando sarò fuori farò il calciatore perché sono molto bravo. Ed è in questo luogo dove pensavo di dover morire che invece tu mi fai risorgere. Siamo come piccoli semi messi sotto poca terra prima o poi quando meno ce lo aspettiamo fioriamo e portiamo la vita, dovunque…sempre!                   

 (Kevin, 18 anni)

Preghiamo

Signore Gesù sei morto e come tutti noi vieni sepolto. Ma in quel cadavere nel sepolcro c’è l’esplosione della vita. Da allora, ogni sepolcro non è più il luogo della morte ma il giardino della vita che fiorisce nell’alba della speranza. Aiutaci a fidarci sempre di Te e anche quando penseremo che tutto sarà finito capiremo che la fine per chi crede è inizio di un nuovo tempo per amare e per generare la vita. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Breve riflessione

SILENZIO E MEDITAZIONE PERSONALE

Preghiera Corale

Signore Gesù,

abbiamo camminato insieme

su questa strada in cui abbiamo incontrato

il dolore e la passione,

il silenzio e le urla,

l’odio e l’amore.

Giunti al termine di questo cammino

vogliamo fare nostra

e recitare insieme la preghiera

che tu stesso ci hai insegnato

perché ci aiuti a vivere ogni giorno nella pace;

fa che portiamo nel cuore la certezza

che la tua resurrezione è la luce che illumina il mondo.

Tu crocifisso e risorto per amore

Sei la nostra vita che fiorisce

Sei la nostra alba che ci fa risorgere.

Tu sei la speranza di tutta l’umanità.

Padre Nostro

Orazione conclusiva

Sac. O Padre santo e misericordioso, che attraverso la notte del dolore di Gesù tuo Figlio e nostro Signore, ci ha condotti alla luce del giorno nuovo ed eterno, benedici i desideri di bene che sono maturati in noi; benedici tutta la Chiesa e in modo particolare la nostra Comunità diocesana che si prepara a celebrare la Pasqua annuale; rendici giorno per giorno testimoni credibili e operosi del suo amore. E che il bene che si manifesta nella nostra vita sia per tutti invito a sperare e a credere nell’amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Benedizione e congedo