26 Gennaio 2024

Messaggio dell’Arcivescovo per la 84a Giornata del Seminario

By Don Nicola

28 gennaio 2024

Casa di Fraternità

Carissime e carissimi,

la giornata del seminario quest’anno ci provoca su un tema che tocca tutti: le relazioni. Se ci fermiamo a pensare al seminario come una struttura, probabilmente la nostalgia di tempi passati in cui i suoi corridoi risuonavano di centinaia di voci potrebbe farci arenare nella desolazione. Ma se guardiamo al seminario come una casa di fraternità, aperta a chiunque voglia far esperienza di relazioni autentiche, vere, nutrienti, ecco che il presente già si popola di volti familiari e di nuove possibilità. Che consolazione!

Oggi più che mai, l’annuncio vocazionale non parte solo da incontri fugaci o slogan e proclami da “spot”, e forse non basteranno più neanche solo nozioni, conoscenze, approfondimenti teologici se il tutto non passa da quel bisogno ed esperienza di casa, di fraternità, dove la vita di ogni uomo e donna, accanto a quella di Dio, diventa sempre più preziosa e affascinante tanto da poterla condividere.

Lo spirito di condivisione nasce dalla bellezza di aver assaporato una relazione infinita, quella con Cristo, nostro fratello e amico. Quando la vita incontra la Vita, ogni giorno è un giorno nuovo, ricco del gusto di una fraternità che è dono dello Spirito. È proprio lo Spirito Santo il nostro profumo di casa, che ci attira e ci riporta lì dov’è la nostra vera felicità.

Cerchiamo casa!! Non è più solo un annuncio pubblicitario da agenzie immobiliari, ma un bisogno, spesso inespresso che vogliamo gridare, bisogno di fraternità, di calore, di accoglienza, di comunione radicato nella Parola perché la nostra vita possa decidersi una volta per tutte a seguire colui che ci chi-ama..

Se la Vocazione è questione di casa, ovvero tempo da abitare in cui sentirsi se stessi, amati e amanti, figli, fratelli e sorelle, e al tempo stesso padri e madri, allora dovremmo coltivare molto di più quegli atteggiamenti feriali e quotidiani attraverso cui passa l’amore e la dedizione, il dono e la cura reciproca.

Partiamo dal riscoprire quei gesti, spesso silenziosi ma eloquenti, che abbiamo dato per scontato nella nostra vita e nelle nostre famiglie per poterli rivivere oggi come comunità, come uomini e donne in relazione e scoprire il fascino di un Vangelo che passa ogni giorno attraverso la nostra quotidianità.

Riscopriamo la bellezza e la semplicità di preparare, attendere, cucinare, chiacchierare, pulire, giocare, mangiare, pregare e altri del nostro vocabolario familiare, per gustare quell’attenzione e amore gratuito gli uni per gli altri, quella ferialità, quella Nazareth in cui lo stesso Gesù è cresciuto e dalla quale è partito per farsi dono e missione per la nostra salvezza.

Vorrei raccontarvi una storia.

Un imprenditore chiede ad un suo operaio di costruirgli una casa.

L’operaio è molto contrariato poiché mancano solo tre mesi al suo pensionamento e, per costruire una casa, ce ne vorranno sicuramente molti di più.

“Guarda il progetto” dice l’imprenditore. “Ci sono tre piani, un grande giardino ed una bella piscina. Desidero che tu faccia tutto come da progetto”.

L’operaio, sempre più risentito, si mette subito all’opera e, per fare prima possibile, salta alcuni passaggi fondamentali, non rispetta i normali tempi di asciugatura del cemento, procede con l’unico obiettivo di farla pagare al suo datore di lavoro per avergli dato quell’arduo compito solo tre mesi prima della sua desiderata pensione.

È così adirato che decide anche di raggirare l’imprenditore, acquistando materiali scadenti e tenendo molti soldi per sé.

Finalmente la casa è terminata. L’operaio chiama l’imprenditore sul posto: “ecco questa è la casa che mi hai chiesto di costruire”.

“Tieni tu le chiavi” risponde l’imprenditore. “Questa casa è il mio dono per te, per ringraziarti di tutti gli anni che hai lavorato per me. Qui potrai goderti al meglio la tua pensione”.

Chissà come si sarà sentito l’operaio… E tu, come ti senti nella casa della tua vita? Come stai costruendo? Ti stai adoperando o ti risparmi nell’edificazione di questa casa? C’è posto solo per te o prepari spazi accoglienti per chi bussa al tuo cuore?

Casa è vicinanza, prossimità di vite che si intrecciano e cuori che si scaldano, dove ognuno si sente amato.

Vocazione allora è questione di casa, dove ognuno si sente a casa, Dio in te e tu con Dio.

 Giuseppe Satriano