ADORAZIONE EUCARISTICA VOCAZIONALE GIOVEDI SANTO 2025
“SPERA NEL SIGNORE…”

GUIDA: Questa sera siamo qui tutti sulla stessa barca, noi, i nostri figli, le nostre famiglie, le nostre comunità, insieme a Cristo che decide di salirvi a bordo per non lasciarci soli.
Vogliamo con la nostra preghiera salpare nuovi orizzonti di speranza, lasciando attraccate ai porti del passato tutte le nostre delusioni e fallimenti, per uscire in mare aperto con il maestro. Egli continuamente ci infonde coraggio e fiducia perché sulla Sua Parola la nostra vita riacquisti un senso e un futuro sempre nuovo.
In piedi
CANTO INIZIALE
Sac. Nel nome del Padre, e del Figlio…
Sac. Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi.
Tutti E con il tuo spirito.
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato
nel tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen
Papa Francesco
Seduti.
I MOMENTO: UN PASSATO DI – SPERATO
GUIDA: Prima di essere la pietra su cui Cristo avrebbe fondato la sua Chiesa, Simone è stato colui che ha percorso per intero il cammino pieno di passione impulsiva ed insieme di incertezze verso il suo Signore. Egli è stato in questo modo colui che ha percorso, prima di noi, l’itinerario che a ciascuno di noi è chiesto di percorrere. Anche a noi può capitare di faticare nel buio di tante notti e di non prendere nulla.
Dal Vangelo di Luca (5,1-5)
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla…
Lett. Conosco delle barche
Conosco delle barche che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.
Jacques Brel
E TU CHE BARCA SEI?
Pausa di silenzio
In piedi
CANTO DI MEDITAZIONE (canone da ripetersi o un canto dal repertorio parrocchiale)
Seduti
II MOMENTO: UN PRESENTE FIDUCIOSO
GUIDA: Nella vita di Pietro, interviene quella Presenza che chiede di lavorare sulla Sua Parola, cioè di vivere la propria esistenza all’interno di quell’avvenimento potente che è Cristo Signore e allora il nostro lavoro e la nostra esistenza trovano una fecondità mai prima conosciuta. In questo stesso momento ciascuno di noi percepisce la propria distanza da quell’abbraccio misericordioso ed insieme la propria estrema vicinanza.
Dal Vangelo di Luca (5,5-7)
…. Ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
IN PRINCIPIO LA PAROLA
Lettera Pastorale di Carlo Maria Martini (1981)
Estratti della Lettera
Lett. 1 Mi metto a stendere questa lettera pastorale sulla parola di Dio e subito mi trovo come bloccato nello scrivere. Sento, quanto più mi addentro nell’argomento, che la parola di Dio è qualcosa che ci supera da ogni parte, che ci avvolge e che quindi ci sfugge, se tentiamo di afferrarla. Noi siamo nella parola di Dio, essa ci spiega e ci fa esistere. Come potremmo noi parlarne, farne oggetto della nostra riflessione, addirittura farla entrare in un progetto pastorale?
E’ stata la Parola per prima a rompere il silenzio, a dire il nostro nome, a dare un progetto alla nostra vita.
E’ in questa parola che il nascere e il morire, l’amare e il donarsi, il lavoro e la società hanno un senso ultimo e una speranza.
E’ grazie a questa Parola che io sono qui e tento di esprimermi. “Nella tua luce vediamo la luce” (Sal 35, 10).
Rivivo qualcosa dell’impressione di Isaia, che sentiva le labbra impure di fronte al mistero del Dio vivente (Is 6, 5). Vorrei dire come Pietro: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore” (Lc 5, 8). Intuisco che sto per parlare di qualcosa che è come una spada a doppio taglio, che mi penetra dentro fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, che scruta i sentimenti e i pensieri del mio cuore (cfr. Ebr 4, 12).
Vorrei che tutti coloro che leggono partecipassero al senso di timore, che mi invade in questo momento, e si mettessero spiritualmente in ginocchio con me per adorare con commozione e gioia il mistero di un Dio che si rivela e si comunica, che si fa “buona notizia” per noi, Vangelo. E’ soltanto in questo atteggiamento di adorazione e di obbedienza profonda alla Parola che sento di poter dire qualcosa, con la coscienza di balbettare poco e male su un mistero tremendo e affascinante.
Mi accosto a questo mistero anche in atteggiamento di speranza. Il contatto vivo con questa Parola che, pur dimorando nell’intimo del nostro cuore, ci oltrepassa e ci attrae con sé verso un’immagine sempre più nuova e più pura di vita umana, produrrà certamente un benefico rinnovamento dei nostri modi di pensare, di parlare, di comunicare tra noi.
Penso al linguaggio che usiamo noi credenti nella preghiera, nella predicazione, nelle varie forme di comunicazione della fede: è talora ripetitivo, convenzionale, senza vivacità e senza mordente. Un incontro più intenso con la parola di Dio potrà ridargli chiarezza e incisività.
Pausa di silenzio
Lett. 2 “Come ci sembra difficile essere cristiani!” diceva Mons. Lustiger. E continuava: “Come sopportare questa distanza schiacciante tra la parola del Vangelo, che ci sembra portare in sé tutta la speranza del mondo, e questa realtà nella quale ci ritroviamo con un senso di tanta mediocrità”? Il cammino della Parola nei nostri cuori è lento e faticoso, e questa nostra generazione sente in tante sue difficoltà lo scarto tra Vangelo e vita.
Ci possiamo accostare alla parola di Dio, riflettendo, da un lato, sul fatto che essa è parola e quindi ha a che fare con quell’evento umano, che noi chiamiamo linguaggio; dall’altro lato, che è parola di Dio e quindi ha una irriducibile originalità nei confronti della parola umana.
Ma la parola umana è anche povera. Quante volte balbetta impotente dinanzi a misteri che non riesce a penetrare. Quante volte non sa comunicare il senso che essa racchiude. Quante volte non raggiunge gli esiti desiderati. Quante volte, anziché rivelare amore di vita, luce di verità, comunione interpersonale, produce odio, menzogna e discordia.
Nella povertà della parola si rivela la povertà del nostro essere. Noi non siamo totalmente identici con la vita, la gioia, l’amore, la luce della verità. Questi beni sono presenti in noi, ma sono anche lontani da noi. Noi li andiamo cercando come beni assenti, spinti da quelle parziali forme di presenza che essi hanno in noi.
Quando noi non riconosciamo questa presenza-assenza della vita, della verità, dell’amore e pretendiamo di essere noi stessi, in un modo totale ed esaustivo, la vita, la verità, l’amore, inganniamo noi stessi e le nostre parole producono la morte, la menzogna e la discordia.
La parola di Dio ha squarciato il silenzio dell’universo, ha animato il deserto dell’esistenza, ha dato un senso e una meta ai nostri passi incerti.
Essa, che al culmine della sua rivelazione si è presentata con il volto amabile di Gesù di Nazareth, non è dunque un dono superfluo, ma il rimedio offerto dalla misericordia del Padre alla tristezza e alla paura che non potrebbero non provare e fiaccare l’uomo lasciato a se stesso nella vicissitudine enigmatica e penosa della vita.
Quando la Parola ci raggiunge, l’esilio è vinto, Dio ritorna a camminare sulle nostre strade, la terra ridiventa in qualche modo il giardino di delizie dove è ancora possibile alla creatura intrattenersi familiarmente con il suo Creatore: “Quando leggo la divina Scrittura, Dio torna a passeggiare nel Paradiso terrestre” (S. Ambrogio, “Epistola” 49, 3).
QUALE PAROLA DI DIO STA GUIDANDO LE TUE SCELTE?
Pausa di silenzio
In piedi
Seduti
III MOMENTO: UN FUTURO DI SPERANZA
GUIDA: il protagonista di questo futuro nuovo è l’uomo che vive la sua normalità e la sua quotidianità. L’unica condizione che gli è chiesta è quella di essere libero, cioè di non cedere alla schiavitù dell’abitudine e della rassegnazione, ma di custodire in sé la fiducia in Colui che gli parla e che dona dignità nuova e un futuro di speranza.
Dal Vangelo di Luca (5, 8-11)
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Preghiamo il salmo 62 alternandoci tra voci maschili e voci femminili
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.
Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
per abbatterlo tutti insieme
come un muro cadente,
come un recinto che crolla?
Tramano solo di precipitarlo dall’alto,
godono della menzogna.
Con la bocca benedicono,
nel loro intimo maledicono.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.
Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini:
tutti insieme, posti sulla bilancia,
sono più lievi di un soffio.
Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.
Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
la forza appartiene a Dio,
tua è la fedeltà, Signore;
secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.
QUALE FUTURO DI SPERANZA INTRAVEDI CON ILSIGNORE NELLA TUA VITA?
Pausa di silenzio
In piedi
Seduti
Riflessione del celebrante
In piedi
SAC. Ricordando come Gesù chiamò i pescatori ad essere suoi discepoli e a diventare pescatori di uomini, ringraziamo e preghiamo per tutti coloro che con le loro capacità e con la loro disponibilità ad andare al largo e gettare le reti contro ogni pericolo e fallimento, si sono lasciati attrarre dal Signore e dalla Sua Parola
Ripetiamo insieme: SPERO SULLA TUA PAROLA, SIGNORE
Per tutta la Chiesa, perché possa sempre osare nuove vie di annuncio per uscire dai porti sicuri dell’abitudine e navigare con coraggio in mare aperto con il sostegno e l’entusiasmo di tutti. Preghiamo
Per Francesco nostro Papa, Giuseppe nostro Vescovo, perché animati dalla carità del Buon Pastore, sappiano discernere, accompagnare e guidare il gregge loro affidato con amore disinteressato e totale senza misura Preghiamo.
Per tutti coloro che hanno già detto il loro “sì” alla chiamata del Buon Pastore nel Presbiterato, nella vita consacrata e nella Missione: le loro esistenze si rinnovino di giorno in giorno, e diventino Vangelo vivente nel mondo in cui vivono. Preghiamo.
Aiuta i genitori cristiani a vivere il loro matrimonio come una chiamata a riprodurre, nella concretezza degli affetti umani, l’amore forte e fedele che unisce Te alla tua Chiesa. Preghiamo
Per i giovani del nostro tempo: superate le paure del momento presente e attratti dalla luce del Risorto, ascoltino la voce del Buon Pastore che li chiama a seguirlo più da vicino sulle vie impegnative del Ministero ordinato e della Vita consacrata. Preghiamo.
Per noi qui presenti: perché viviamo la nostra vita come vocazione, guidati dall’ascolto della Parola di Dio, riscaldati dall’esperienza del suo amore e vivificati dalla presenza operante del suo Santo Spirito. Preghiamo.
PADRE NOSTRO
(mentre tutti si inginocchiano, il sacerdote fa l’offerta dell’incenso)
PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Sac.
Signore Padre Santo, fonte della vita e origine di ogni Vocazione, Tu che hai chiamato il Tuo Figlio “amato e prediletto”, Tu che ti sei compiaciuto in Lui attraverso il dono dello Spirito Santo, vieni ancora incontro a noi e alla nostra umanità, facci sentire ogni giorno il Tuo amore e la Tua predilezione.
Tutti
Ti affidiamo i nostri ragazzi e ragazze, i nostri giovani, perché si sentano costantemente amati da Te e chiamati ad una gioia più grande.
Ridesta in loro la speranza di un futuro che si apra alla novità e alla creatività.
Accendi in essi il desiderio di una Vita Bella e dona loro il coraggio di amare contro ogni delusione perché scoprano la bellezza di donare più che ricevere, di amare più che trattenere.
Fa che non si fermino di fronte alle fatiche e agli ostacoli della vita, ma queste diventino porte aperte verso una crescita e un futuro migliore.
Sac.
Dona loro lo slancio e l’entusiasmo di seguirti come e dove Tu vuoi, perché le loro scelte profumino di Vangelo e diano linfa nuova alla società, alla Chiesa e al mondo intero.
Accompagnali con la Tua Paterna Benedizione, perché si sentano chiamati ed inviati ad annunciare con la loro vita, la bellezza e il fascino di essere tuoi discepoli.
Tutti
Chiamali ancora Signore, perché sentano la Tua voce amica che non delude, ma che conduce sempre ai pascoli eterni.
Amen.
don Nicola Simonetti
Sac. Il Signore ci benedica,
ci preservi da ogni male
e ci conduca alla vita eterna
Tutti: Amen
Sac. Benediciamo il Signore.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio
CANTO FINALE