Il giorno del Signore 7 settembre 2025

7 SETTEMBRE 2025
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

MESSA

RITI INIZIALI

LETTURE

CREDO

PREGHIERA DEI FEDELI

PADRE NOSTRO

ALLA COMUNIONE

PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA

APPROFONDIMENTI

AVVISI

 


RITI INIZIALI

ATTO PENITENZIALE

 … … …

Confesso a Dio onnipotente
e a voi, fratelli e sorelle,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
E supplico la beata sempre vergine Maria
gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle,
di pregare per me il Signore Dio nostro.

C. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
A. Amen.

INNO DI LODE

Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra
agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio Unigenito,
Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio,
Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.

Preghiamo

O Padre, che ci hai liberati dal peccato
e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
guarda con benevolenza la tua famiglia,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:

O Dio, che ti fai conoscere
da coloro che ti cercano con cuore sincero,
donaci la sapienza del tuo Spirito,
perché possiamo diventare veri discepoli
di Cristo tuo Figlio,
vivendo ogni giorno il Vangelo della Croce.
Egli è Dio, e vive e regna con te…


LETTURE

Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

Dal libro della Sapienza
Sap 9,13-18
     Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
     Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
     I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
     A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
     Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
     Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza».
     Parola di Dio.
 

Dal Sal 89 (90)

R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». 
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato, 
come un turno di veglia nella notte. 
R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino, 
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia, 
alla sera è falciata e secca. 
R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Insegnaci a contare i nostri giorni 
e acquisteremo un cuore saggio. 
Ritorna, Signore: fino a quando? 
Abbi pietà dei tuoi servi! 
R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: 
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, 
l’opera delle nostre mani rendi salda. 
R. Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Filèmone
Fm 1,9b-10.12-17
     Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
     Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo.      Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
     Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
     Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
     Parola di Dio.
 

Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. (Sal 118,135)
Alleluia.
 

Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,25-33
     In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
     «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 
     Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. 
     Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
     Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
     Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
     Parola del Signore.


PROFESSIONE DI FEDE

Credo – Niceno Costantinopolitano

     Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

     Credo in un solo Signore,
Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre
prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose
sono state create.
     Per noi uomini
e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
[ci inchiniamo]
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato
nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
[ci rialziamo]
     Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto.
     Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
     E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.

     Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
     Con il Padre e il Figlio
è adorato e glorificato,
e ha parlato
per mezzo dei profeti.

     Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
     Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
     Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
     Amen.

CREDO – SIMBOLO APOSTOLICO

     Io credo in Dio
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
     e in Gesù Cristo,
suo unico Figlio,
nostro Signore,
il quale fu concepito
di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra
di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare
i vivi e i morti.
     Credo nello Spirito Santo,
la Santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen


PREGHIERA DEI FEDELI

INTRODUZIONE DEL SACERDOTE
Fratelli e sorelle, seguire il Signore richiede decisione.
Chiediamo al Padre che ci aiuti a fare bene i nostri conti
e ci aiuti a non spaventarci di quanto il Vangelo richiede a discepoli autentici di Cristo. Preghiamo con fiducia: PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno la Chiesa è invitata dagli eventi del mondo a portare la croce. Perché lo Spirito di Dio le doni forza e sapienza, preghiamo.
PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno le contrapposizioni tra uomini, popoli, religioni esigono di essere superate nella carità di Cristo che ci rende fratelli. Perché lo Spirito di Dio doni ai governanti forza e sapienza per costruire concordia e pace, preghiamo.
PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno molti giovani faticano a scegliere ciò che costa sacrificio e appaga per l’eternità.
Perché lo Spirito di Dio doni forza e sapienza ai giovani, preghiamo il Signore.
PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno c’è chi affronta il proprio dovere con il massimo dell’amore e della disponibilità.
Perché lo Spirito di Dio doni forza e sapienza a chi serve, ama, studia e lavora, preghiamo.
PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno dolore e morte sono un carico pesante che ci fa cercare con fatica le cose del cielo.
Perché il Padre sia buono con i nostri fratelli e sorelle che si sono presentati davanti a lui col carico degli affanni del mondo, preghiamo.
PADRE, ASCOLTACI

Ogni giorno siamo chiamati a far fruttare i germi di bene presenti nell’Eucaristia che stiamo celebrando.
Perché lo Spirito di Dio ci doni forza e sapienza, preghiamo.
PADRE, ASCOLTACI

CONCLUSIONE DEL SACERDOTE
O Dio, che ti fai conoscere
da coloro che ti cercano con cuore sincero,
donaci la sapienza del tuo Spirito,
perché possiamo diventare veri discepoli
di Cristo tuo Figlio,
vivendo ogni giorno il Vangelo della Croce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen


Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.

Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi
li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci
alla tentazione
ma liberaci dal male.

ALLA COMUNIONE

Il sacerdote prende l’ostia e tenendola un po’ sollevata sulla patena o sul calice, rivolto al popolo, dice ad alta voce:
ECCO L’AGNELLO DI DIO,
ECCO COLUI CHE TOGLIE

I PECCATI DEL MONDO.
BEATI GLI INVITATI

ALLA CENA DELL’AGNELLO.

E continua, dicendo insieme con il popolo:
O SIGNORE,
NON SONO DEGNO
DI PARTECIPARE
ALLA TUA MENSA,
MA DI’ SOLTANTO
UNA PAROLA
E IO SARÒ SALVATO.

DOPO LA COMUNIONE

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi grandi doni del tuo amato Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. AMEN!

PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA

Dice il Signore (Gv 14, 27)
“Vi lascio la pace,
vi do la mia pace,
non come la dà il mondo,
io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore
e non abbia timore.”

Dice il Signore (Gv 15, 4)
“Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio
non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così anche voi
se non rimanete in me.”

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere
ch’io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa’ che io venga a te,
a lodarti con i tuoi santi,
nei secoli dei secoli. Amen.

O Signore, fa di me
uno strumento della tua pace.
Dov’è l’odio, fa che io porti l’amore.
Dov’è offesa, che io porti il perdono.
Dov’è discordia, che io porti l’unione.
Dov’è dubbio, che io porti la fede.
Dov’è errore, che io porti la verità.
Dov’è disperazione, che io porti la speranza.
Dov’è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
O Signore, fa che io non cerchi tanto
di essere consolato quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché donando, si riceve;
perdonando, si è perdonati;
morendo, si risuscita a vita eterna.

Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo
sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo
preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo
Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua
gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe,
suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli
e nei suoi santi.


APPROFONDIMENTI

Di padre Ermes Ronchi

XXIII Domenica del tempo ordinario anno C. L’amore per Gesù che offre la vita piena

Con il suo “amare di più” Gesù non intende instaurare una competizione sentimentale o emotiva tra sé e la costellazione degli affetti del discepolo

Parole dure e severe. Alcune bruciano come chiodi di una crocifissione del cuore. Se uno non mi ama più di quanto ami padre, madre, moglie, figli, fratelli, sorelle e perfino la propria vita, non può… Un elenco puntiglioso di sette oggetti d’amore che compongono la geografia del cuore, la nostra mappa della felicità.

Se uno non mi ama più della propria vita… sembrano le parole di un esaltato. Ma davvero questo brano parla di sacrificare qualsiasi legame del cuore? Credo si tratti di colpi duri che spezzano la conchiglia per trovare la perla. Il punto di comparazione è attorno al verbo «amare», in una formula per me meravigliosa e creativa «amare di più». Le condizioni che Gesù pone contengono il «morso del più», il loro obiettivo non è una diminuzione ma un potenziamento, il cuore umano non è figlio di sottrazioni ma di addizioni, non è chiesto di sacrificare ma di aggiungere. Come se dicesse: Tu sai quanto è bello dare e ricevere amore, quanto gli affetti ti lavorino per farti uomo realizzato, donna felice, ebbene io posso offrirti qualcosa di ancora più bello e vitale.

Gesù si offre come incremento, accrescimento di vita. Una vita intensa, piena, profondamente amata e mai rinnegata.

Chi non porta la propria croce… La croce non è da portare per amore della sofferenza. “Credimi, è così semplice quando si ama” (J. Twardowski): là dove metti il tuo cuore, lì troverai anche le tue ferite.

Con il suo “amare di più” Gesù non intende instaurare una competizione sentimentale o emotiva tra sé e la costellazione degli affetti del discepolo. Da una simile sfida affettiva sa bene che non uscirebbe vincitore, se non presso pochi “folli di Dio”.

Per comprendere nel giusto senso il verbo amare, occorre considerare il retroterra biblico, confrontarsi con il Dio geloso dell’Alleanza (Dt 6,15) che chiede di essere amato con tutto il cuore e l’anima e le forze (in modo radicale come Gesù).

La richiesta di amare Dio non è primariamente affettiva. Lungo tutta l’Alleanza e i Profeti significa essere fedeli, non seguire gli idoli, ascoltare, ubbidire, essere giusti nella vita.

Amare “con tutto il cuore”, la totalità del cuore non significa esclusività. Amerai Dio con tutto il cuore, non significa amerai solo lui. Con tutto il cuore amerai anche tua madre, tuo figlio, tuo marito, il tuo amico. Senza amori dimezzati. Ascolta Israele: non avrai altro Dio all’infuori di me, e non già: non avrai altri amori all’infuori di me.

Gesù si offre come ottavo oggetto d’amore al nostro cuore plurale, come pienezza della polifonia dell’esistenza. E lo può fare perché Lui possiede la chiave dell’arte di amare fino in fondo, fino all’estremo del dono.


AVVISI

Nella Santa Messa delle ore 19,00 di Sabato 13 settembre 2025 “benedizione degli zaini”. A seguire “CENA IN BIANCO” ognuno porta qualcosa da condividere e ceniamo insieme tutti vestiti di bianco.

Domenica 14 settembre sarà ripristinata la messa domenicale delle ore 11,00.

ORARIO DELLE SS. MESSE:
FERIALI: ore 18.30; FESTIVE: sabato e prefestivi ore 19,00; domenica e festivi alle ore 9.00, 11.00 e 19.00