Il giorno del Signore 9 giugno 2024
9 GIUGNO
X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
MESSA
PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
RITI INIZIALI
ATTO PENITENZIALE
…
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
C. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
A. Amen.
INNO DI LODE
Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra
agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio Unigenito,
Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio,
Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.
Preghiamo
O Dio, sorgente di ogni bene,
ispiraci propositi giusti e santi
e donaci il tuo aiuto,
perché possiamo attuarli nella nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
O Padre,
che hai mandato il tuo Figlio
a liberare l’uomo dal potere di satana,
alimenta in noi la fede e la libertà vera,
perché, aderendo ogni giorno alla tua volontà,
partecipiamo alla vittoria pasquale di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te…
..
LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.
DAL LIBRO DELLA GÉNESI
Gn 3,9-15
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE
dal Salmo 129 (130)
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Io spero, Signore;
spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
R. Il Signore è bontà e misericordia.
SECONDA LETTURA
Crediamo, perciò parliamo.
DALLA SECONDA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI CORÌNZI
2Cor 4,13-5,1
Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.
Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me. (Gv 12,31b.32)
Alleluia.
VANGELO
Satana è finito.
DAL VANGELO SECONDO MARCO
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Parola del Signore
PROFESSIONE DI FEDE
CREDO – Niceno costantinopolitano
Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore,
Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre
prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose
sono state create.
Per noi uomini
e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
[inchino]
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato
nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
[ci rialziamo]
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,
è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio
è adorato e glorificato,
e ha parlato
per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.
CREDO – SIMBOLO APOSTOLICO
Io credo in Dio
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo,
suo unico Figlio,
nostro Signore,
il quale fu concepito
di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra
di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare
i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la Santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen
PREGHIERA DEI FEDELI
INTRODUZIONE DEL SACERDOTE
Fratelli e sorelle, in Dio ci è data la certezza della vittoria sul male e la forza di non scoraggiarci per essere testimoni della gioia che la comunione con lui ci dà. Domandiamogli la grazia di aiutarci a fare la sua volontà e affidiamogli le nostre preghiere.
Con rinnovata fiducia e affidamento, diciamo insieme: Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
Per la Chiesa: sia segno e strumento di riconciliazione e viva la fraternità come seria responsabilità reciproca per essere accogliente con tutti, a partire dai più poveri. Preghiamo.
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
Per tutti i politici, per i candidati a queste elezioni europee e amministrative: attenti alla realtà concreta e alle necessità di tutti, abbiano uno sguardo sapiente che non si sofferma solo sulle realtà visibili, ma che contempli il Dio invisibile ed eterno Preghiamo.
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
Per i sofferenti nel corpo e nello spirito: radicati nel Signore, i cristiani abbiano il suo stesso sguardo d’amore verso il prossimo, per essere popolo della fraternità e interpretare ogni relazione nello stile della Trinità. Preghiamo.
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
Per la nostra comunità parrocchiale: di fronte alle tentazioni che ci separano dal Signore e dai fratelli, e che creano divisioni e contese, la sua potenza vinca il male nei nostri cuori e nella vita quotidiana. Preghiamo.
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.
CONCLUSIONE DEL SACERDOTE
Fa’, o Padre, che nella Chiesa, corpo di Cristo e vera dimora di comunione, viviamo da nuova famiglia rinata da lui, Figlio mandato da te a ricreare il suo regno di pace e riacquistarci la libertà. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. AMEN.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi
li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci
alla tentazione
ma liberaci dal male.
…
ALLA COMUNIONE
Il sacerdote prende l’ostia e tenendola un po’ sollevata sulla patena o sul calice, rivolto al popolo, dice ad alta voce:
ECCO L’AGNELLO DI DIO,
ECCO COLUI CHE TOGLIE
I PECCATI DEL MONDO.
BEATI GLI INVITATI
ALLA CENA DELL’AGNELLO.
E continua, dicendo insieme con il popolo:
O SIGNORE,
NON SONO DEGNO
DI PARTECIPARE
ALLA TUA MENSA,
MA DI’ SOLTANTO
UNA PAROLA
E IO SARÒ SALVATO.
…
DOPO LA COMUNIONE
O Signore, la tua forza risanatrice,
operante in questo sacramento,
ci guarisca dal male e ci guidi sulla via del bene.
Per Cristo nostro Signore. AMEN!
PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
Dice il Signore (Gv 14, 27)
“Vi lascio la pace,
vi do la mia pace,
non come la dà il mondo,
io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore
e non abbia timore.”
Dice il Signore (Gv 15, 4)
“Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio
non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così anche voi
se non rimanete in me.”
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere
ch’io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa’ che io venga a te,
a lodarti con i tuoi santi,
nei secoli dei secoli. Amen.
O Signore, fa di me
uno strumento della tua pace.
Dov’è l’odio, fa che io porti l’amore.
Dov’è offesa, che io porti il perdono.
Dov’è discordia, che io porti l’unione.
Dov’è dubbio, che io porti la fede.
Dov’è errore, che io porti la verità.
Dov’è disperazione, che io porti la speranza.
Dov’è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
O Signore, fa che io non cerchi tanto
di essere consolato quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché donando, si riceve;
perdonando, si è perdonati;
morendo, si risuscita a vita eterna.
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo
sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo
preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo
Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua
gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe,
suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli
e nei suoi santi.
APPROFONDIMENTI
di Padre Ermes Ronchi
X Domenica del Tempo Ordinario anno B. Gesù, fuori dagli schemi anche per i suoi parenti
Gesù non contesta la famiglia, anzi vorrebbe estendere a livello di massa le relazioni calde e buone della casa, moltiplicarle all’infinito, offrire una casa a tutti, accasare tutti i figli dispersi: Chi fa la volontà del Padre, questi è per me madre, sorella, fratello…
Da sud, dalla Giudea, arriva una commissione d’inchiesta di teologi. Dalle colline di Galilea scendono invece i suoi, per portarselo via. Sembra una manovra a tenaglia contro quel sovversivo, quel maestro fuori regola, fuorilegge, che ha fatto di Cafarnao il suo quartier generale, di dodici ragazzi che sentono ancora di pesce il suo esercito, di una parola che guarisce la sua arma.
È la seconda volta che il clan di Gesù scende da Nazaret al lago, questa volta hanno portato anche la madre; vengono a prenderselo: È fuori di sé, è impazzito. Sta dicendo e facendo cose sopra le righe, contro il senso comune, contro la logica semplice di Nazaret: sinagoga, bottega e famiglia.
Dalla commissione d’inchiesta Gesù riceve il marchio di scomunicato: figlio del diavolo.
Eppure la pedagogia di Gesù ancora una volta incanta: ma egli li chiamò, chiama vicino quelli che l’hanno giudicato da lontano; parla con loro che non si sono degnati di rivolgergli la parola, spiega, cerca di farli ragionare. Inutilmente. Gesù ha nemici, lo vediamo, ma lui non è nemico di nessuno. Lui è l’amico della vita.
Sua madre e i suoi fratelli e le sue sorelle e stando fuori mandarono a chiamarlo. Il Vangelo di Marco, così concreto e asciutto, ci rimette con i piedi per terra, dopo le ultime grandi feste, Pasqua, Pentecoste, Trinità, Corpo e Sangue di Cristo. Il Vangelo riparte dalla casa, dal basso: non nasconde, con molta onestà, che durante il ministero pubblico di Gesù, le relazioni con la madre e tutta la famiglia sono segnate da contrapposizioni e distanza. Riferisce anzi uno dei momenti più dolorosi della vita di Maria: chi è mia madre? Parole dure che feriscono il cuore, quasi un disconoscimento: donna, non ti riconosco più come mia madre… L’unica volta che Maria appare nel Vangelo di Marco è immagine di una madre che non capisce il figlio, che non lo favorisce. Lei che poté generare Dio, non riuscì a capirlo totalmente. La maggior familiarità non le risparmiò le maggiori incomprensioni. Contare sul Messia come su uno della famiglia, averlo a tavola, conoscere i suoi gusti, non le rese meno difficile la via della fede. Anche lei, come noi, pellegrina nella fede.
Gesù non contesta la famiglia, anzi vorrebbe estendere a livello di massa le relazioni calde e buone della casa, moltiplicarle all’infinito, offrire una casa a tutti, accasare tutti i figli dispersi: Chi fa la volontà del Padre, questi è per me madre, sorella, fratello… Assediato, Gesù non si ferma, non torna indietro, prosegue il suo cammino. Molta folla e molta solitudine. Ma dove lui passa fiorisce la vita. E un sogno di maternità, sorellanza e fraternità al quale non può abdicare.
AVVISI
Giovedì 13 giugno:
ore 09,00-12,00 Adorazione Eucaristica
ore 17,45 Rosario Vocazionale
Venerdì 14 giugno
ore 19,30 Adorazione Eucaristica Comunitaria
MESSAGGIO di PAPA FRANCESCO per la 60ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
MESSAGGIO NATALIZIO del nostro ARCIVESCOVO GIUSEPPE SATRIANO
MESSAGGIO di PAPA FRANCESCO per la GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2023