Il giorno del Signore Pasqua 2025

20 APRILE 2025
PASQUA DI RESURREZIONE

MESSA

RITI INIZIALI

LETTURE

CREDO

PREGHIERA DEI FEDELI

PADRE NOSTRO

ALLA COMUNIONE

PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA

APPROFONDIMENTI

AVVISI

 


RITI INIZIALI

Celebrante: Con la tua forza, o Dio, tu continui a smuovere le pietre dei nostri sepolcri, che nascondono egoismo, infedeltà, sfiducia. Che il tuo amore distrugga il nostro peccato e ci riempia il cuore di gioia e di pace.

– Signore, tu ci fai incontrare tanti testimoni della risurrezione, ma noi fatichiamo
a prestar loro ascolto. Kýrie, eléison! Kýrie, eléison!

– Cristo, la tua risurrezione ci sprona ad una vita nuova secondo il Vangelo, ma
noi continuiamo con le vecchie abitudini. Christe, eléison! Christe, eléison!

– Signore, tu ci inviti ad un incontro personale con Te risorto, ma noi rimaniamo
increduli. Kýrie, eléison! Kýrie, eléison!

Celebrante:
Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. AMEN!

GLORIA A DIO

Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra
agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio Unigenito,
Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio,
Figlio del padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.

PREGHIAMO
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio unigenito,
hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
concedi a noi, che celebriamo la risurrezione del Signore,
di rinascere nella luce della vita,
rinnovati dal tuo Spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura

Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
At 10,34a.37-43
DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI
     In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
     E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
     E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
     Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 117 (118) 

R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Seconda lettura    

Cercate le cose di lassù, dove è Cristo; oppure: Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.
Col 3,1-4
DALLA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI COLOSSESI
     Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
     Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
     Parola di Dio.

Sequenza

SOLO
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

TUTTI
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

SOLO
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

TUTTI
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore. (Cf. 1Cor 5,7-8)
Alleluia.

Vangelo

Egli doveva risuscitare dai morti.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
Gv 20,1-9

      Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
     Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
     Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
     Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
     Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
     Parola del Signore.


PROFESSIONE DI FEDE

Sacerdote: Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Tutti: Rinuncio.
S: Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
T: Rinuncio.
S: Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
T: Rinuncio.

S: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
T: Credo.
S: Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
T: Credo.
S: Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
T: Credo.
Il sacerdote conclude: Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spinto Santo, ci custodisca con la sue grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù nostro Signore.
T: Amen.


PREGHIERA DEI FEDELI

INTRODUZIONE DEL SACERDOTE

Fratelli e sorelle, oggi Cristo, nostra
Pasqua, è risorto: la nostra salvezza
è compiuta! Con gioia ed esultanza
apriamo il nostro cuore al Signore
per tutte le necessità della Chiesa,
del mondo e della nostra vita.
Preghiamo insieme dicendo:
Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

Per la Chiesa, affinché sia
portatrice credibile della gioia del
Cristo Risorto, per annunciare a
tutti i popoli che il peccato e la
morte non hanno mai l’ultima
parola nella nostra vita.
Preghiamo.
Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

Per i governanti, affinché
possano abbandonare interessi
personali o di gruppi di potere,
per occuparsi del bene comune,
in particolare dei più fragili e
indifesi della società e
dell’ambiente. Preghiamo.

Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

Per tutti coloro che sono in
situazione di sofferenza a causa
della malattia, della solitudine,
della detenzione o della
dipendenza da sostanze, affinché
possano incontrare la speranza
che è una certezza, la morte e
risurrezione di Gesù, Figlio di Dio.
Preghiamo.
Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

Per quanti oggi sono rigenerati dall’acqua e dallo Spirito nel Battesimo, sorgente di vita nuova, perché riconoscano le meraviglie del Signore nella propria vita e nel mondo e abbiano in Cristo il punto di riferimento della verità di Dio e dell’uomo. Preghiamo.

Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

Per la nostra comunità parrocchiale, affinché sappia vivere in pienezza la felicità pasquale e risorgere dalle piccole morti quotidiane del chiacchiericcio, del disimpegno e dell’indifferenza. Preghiamo.

Signore, Dio della gloria, ascoltaci!

CONCLUSIONE DEL SACERDOTE

O Signore, Dio della gloria, che conosci i nostri cuori, sostienici nei nostri propositi di rinnovamento della vita alla luce della Pasqua e accogli ogni nostra invocazione, perché il mondo intero possa riconoscere in te la fonte della vita e della speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli AMEN

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.

Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi
li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci
alla tentazione
ma liberaci dal male.

ALLA COMUNIONE

Il sacerdote prende l’ostia e tenendola un po’ sollevata sulla patena o sul calice, rivolto al popolo, dice ad alta voce:
ECCO L’AGNELLO DI DIO,
ECCO COLUI CHE TOGLIE

I PECCATI DEL MONDO.
BEATI GLI INVITATI

ALLA CENA DELL’AGNELLO.

E continua, dicendo insieme con il popolo:
O SIGNORE,
NON SONO DEGNO
DI PARTECIPARE
ALLA TUA MENSA,
MA DI’ SOLTANTO
UNA PAROLA
E IO SARÒ SALVATO.

DOPO LA COMUNIONE

Proteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente,
con l’inesauribile forza del tuo amore,
perché, rinnovata dai sacramenti pasquali,
giunga alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. AMEN!

.

PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA

Dice il Signore (Gv 14, 27)
“Vi lascio la pace,
vi do la mia pace,
non come la dà il mondo,
io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore
e non abbia timore.”

Dice il Signore (Gv 15, 4)
“Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio
non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così anche voi
se non rimanete in me.”

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere
ch’io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa’ che io venga a te,
a lodarti con i tuoi santi,
nei secoli dei secoli. Amen.

O Signore, fa di me
uno strumento della tua pace.
Dov’è l’odio, fa che io porti l’amore.
Dov’è offesa, che io porti il perdono.
Dov’è discordia, che io porti l’unione.
Dov’è dubbio, che io porti la fede.
Dov’è errore, che io porti la verità.
Dov’è disperazione, che io porti la speranza.
Dov’è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
O Signore, fa che io non cerchi tanto
di essere consolato quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché donando, si riceve;
perdonando, si è perdonati;
morendo, si risuscita a vita eterna.

Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo
sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo
preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo
Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua
gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe,
suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli
e nei suoi santi.


APPROFONDIMENTI

Domenica di Pasqua anno C. “Non è qui, è risorto!”

“Perché cercate tra i morti colui che è il Vivente? Non è qui, è risorto!”. Il Signore Gesù non va cercato tra i morti perché lui è il Vivente che va cercato presso il Dio vivente, suo Padre! Ecco l’annuncio pasquale per eccellenza, la confessione della fede cristiana: Gesù è stato risuscitato da morte dal Padre nella potenza dello Spirito santo e ora vive per sempre

Nei due primi giorni di questo triduo pasquale abbiamo seguito Gesù nella passione, nella morte e nel seppellimento. Giunto il terzo giorno, lo seguiamo nella resurrezione, perché colui che era realmente morto è risuscitato ed è “il Vivente”: non semplicemente vivente, ma “il Vivente” (ho zôn), cioè il Signore Dio!

La veglia che la chiesa ci fa vivere ci permette di percorrere tutta la storia della salvezza, dalla creazione dell’umanità fino all’umanizzazione di Dio in Gesù Cristo. Il Creatore ha voluto essere creatura tra le creature, umano tra noi umani, ha voluto essere carne, corpo, per poterci dire – nel linguaggio che noi comprendiamo – che egli ci ama, e ci ama nell’amore umano, quell’amore con il quale possiamo amare gli altri. Proprio per questo, Dio ha voluto assumere un corpo da una donna, Maria; ha voluto essere corpo in Gesù, suo Figlio, generato da Spirito santo; ha voluto essere mani che toccavano, consolavano, curavano e guarivano; ha voluto essere occhi che sapevano discernere e rivolgere lo sguardo; ha voluto essere bocca che parlava la nostra lingua e comunicava con noi… Un corpo che lui ci ha donato totalmente, una vita radicalmente orientata a operare il bene (cf. Mc 7,37; At 10,38), e di questa sua pro-esistenza non a caso ci ha lasciato non solo la sua parola, il suo messaggio, ma il suo Corpo e il suo Sangue, nell’inesauribile segno eucaristico che celebriamo quale annuncio della sua morte e resurrezione (cf. Lc 22,19-20).

Perciò, come culmine di tutto l’ascolto delle sante Scritture, ascoltiamo il vangelo secondo Luca, con piena obbedienza, senza lasciarci tentare di aggiungere ciò che potrebbe solo oscurarlo. È “il primo giorno della settimana”, quello dopo il sabato, il giorno del Signore finalmente manifestato, e al mattino presto, allo spuntare dell’alba, quelle donne discepole di Gesù, venute a Gerusalemme con lui dalla Galilea (cf. Lc 8,1-3; 23,49), quelle donne che avevano assistito alla sua morte e al suo seppellimento la sera del venerdì (cf. Lc 23,55), si recano alla tomba di Gesù con gli aromi che hanno preparato. Dopo la morte di Gesù, avvenuta alle tre del pomeriggio, c’era stato solo il tempo di seppellirlo, non di compiere i riti dell’unzione, perché incombeva il tramonto, inizio del sabato (cf. Lc 23,56).

Ma ecco che le donne discepole, venute a compiere le unzioni rituali sul corpo del loro rabbi e profeta, seguito con fedele amore, trovano la tomba aperta. La pietra che la chiudeva è stata rotolata via dall’entrata e il corpo di Gesù non c’è più: la tomba è vuota! Le donne “sono nell’aporia” – dice Luca –, perplesse, incerte, sorprese e frustrate: il corpo di colui che hanno visto e seguito, quel corpo che sono venute a ungere e ad abbracciare per l’ultima volta, non c’è più. Assenza, vuoto sconcertante! Dove cercare Gesù? Dove trovarlo? Chi può far uscire le discepole da quell’aporia? Nessuno e niente. Solo una rivelazione da parte di Dio, solo una sua parola può dare senso e significato a quella tomba vuota. Umanamente c’è solo la possibilità di fare ipotesi: l’hanno portato via? Non era veramente morto ed è fuggito? C’è un inganno da parte dei discepoli? Quelli che l’hanno ucciso non vogliono che ci sia una sua tomba in cui venerare il suo corpo?

Ma in quell’aporia ecco “due uomini con una veste raggiante”, come era accaduto nella trasfigurazione di Gesù, due uomini luminosi, messaggeri dal cielo, angeli (cf. Lc 24,23), che hanno una parola da annunciare: nella trasfigurazione la dicono a Gesù, conversando con lui (cf. Lc 9,30-31), qui alle donne discepole. Due uomini che, per chiunque conosce il linguaggio biblico, sono Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, rivelatori della parola di Dio nell’antica alleanza. Anche nell’ora dell’ascensione, descritta da Luca negli Atti degli apostoli, questi “due uomini in bianche vesti” (At 1,10) riveleranno il mistero della presenza di Gesù alla destra di Dio (cf. At 1,11). Le discepole di Gesù, vedendo i due uomini, “sono prese dal timore” della presenza eloquente di Dio “e abbassano il volto verso terra”. Non sono pronte ad “alzare il capo”, come Gesù aveva invitato a fare nel giorno del Signore (cf. Lc 21,28), ma sentono gli occhi pesanti, schiacciati verso terra.

Allora Mosè ed Elia prendono la parola: “Perché cercate tra i morti colui che è il Vivente? Non è qui, è risorto!”. La ricerca delle donne era ricerca del corpo di Gesù, era desiderio di compiere un’azione che tramite l’unzione e gli aromi impedisse la corruzione della sua carne, ma Gesù non va cercato tra i morti perché lui è il Vivente che va cercato presso il Dio vivente, suo Padre! Gli inviati dal cielo consegnano alle donne intimorite una rivelazione folgorante come un lampo. Innanzitutto pongono una domanda che risuona come un rimprovero, un interrogativo da riascoltare ancora e ancora: “Perché cercate tra i morti colui che è il Vivente?”. Le discepole vivono una ricerca di Gesù, ma su cammini sbagliati. Se il Dio proclamato da Gesù è “il Dio dei viventi, non dei morti” (Lc 20,38), allora anche Gesù va cercato tra i viventi, fino a scoprire che lui è il Vivente. All’inizio del suo vangelo Luca aveva già evocato una ricerca di Gesù, quella di Maria e Giuseppe che, al ritorno da Gerusalemme verso la Galilea, non trovando più Gesù dodicenne nella loro carovana, si erano messi alla sua ricerca (cf. Lc 2,43-45). Ritrovatolo nel tempio (cf. Lc 2,46-48), si erano sentiti da lui quasi rimproverare: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo stare presso il Padre mio?” (Lc 2,49). Sì, Gesù va trovato presso il Padre, il Dio dei viventi!

Ma alla domanda dei due messaggeri segue l’annuncio: “Non è qui, è risorto!”, l’annuncio pasquale per eccellenza, la confessione della fede cristiana. Gesù è stato risuscitato da morte dal Padre nella potenza dello Spirito santo (cf. At 2,32; 3,15; Rm 1,4). Infine, ecco la terza rivelazione dei due inviati: “Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea”. Le donne sono dunque invitate a ricordare quelle parole profetiche che risuonavano difficili da comprendere per i discepoli, nonostante Gesù le avesse ripetute quattro volte con lievi variazioni: “È necessario che il Figlio dell’uomo sia consegnato nelle mani dei peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno” (cf. Lc 9,22.44; 17,25; 18,31-33). Nel secondo annuncio aveva addirittura precisato: “Mettetevi bene negli orecchi queste parole!” (Lc 9,44).

Questa necessitas della passione, morte e resurrezione di Gesù era da lui stata rivelata ai suoi discepoli, ma tutti hanno dimenticato queste parole: quelli che sono fuggiti abbandonando Gesù, le donne discepole e anche Pietro, lui pure nell’incredulità. Ma non appena le donne ricordano le parole di Gesù, ecco che subito la fede rinasce in loro e le rende “apostole-missionarie”. Così, abbandonata la tomba, vanno a dare l’annuncio agli Undici e a tutti gli altri. L’aporia e l’incomprensione sono state vinte e ora la fede pasquale abita queste donne, le primi testimoni della resurrezione di Gesù, che l’evangelista chiama per nome: “Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo”, insieme ad altre donne con loro. In seguito, nella tradizione apostolica successiva, esse non saranno più menzionate come testimoni della resurrezione, eppure tutti i vangeli attestano questa verità: le prime credenti nella resurrezione e le prime annunciatrici sono state le donne discepole di Gesù.

Ma queste loro parole sono parse agli apostoli soltanto una chiacchiera, un delirio (lêros), e così la loro missione resta sterile… Tuttavia Pietro, sollecitato da questo annuncio, corre al sepolcro e constata che la tomba è vuota e che i lenzuoli sono abbandonati a terra. Questa visione lo lascia nello stupore e nell’incertezza: non è sufficiente vedere la tomba vuota, non è sufficiente cercare da se stessi spiegazioni, ma occorre che sia il Signore stesso ad alzare il velo, a rivelare il senso di ciò che pare un enigma. Sarà infatti Gesù risorto ad andare a cercare Pietro il quale, avendolo visto e incontrato, testimonierà insieme alle donne discepole e a tutti gli altri: “Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone!” (Lc 24,35).

Enzo Bianchi


AVVISI

Lunedì 21 aprile non c’è la messa.

Giovedì 24 aprile:
ore 09.00 – 12.00 Adorazione Eucaristica;
ore 17,00 “I 15 giovedì di S. Rita”.
ore 17,45 Rosario Vocazionale;

Venerdì 25 aprile non c’è messa