La Croce

La speranza non delude

Guida
“Tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto”. (Lc 23, 48)
Si parla dello spettacolo che la gente di Gerusalemme va a vedere sul colle del Calvario.
Essa crede di vedere, ma in realtà è essa stessa che viene vista e folgorata da quel Crocifisso che, unico, scruta le viscere e i cuori.
Lasciamoci anche noi guardare da Gesù, e, con Lui, osserviamoci nel cuore… come ha guardato Pietro, liberandolo dal peso del suo tradimento e rendendolo trasparente e coraggioso testimone.

Canto

ECCO L’UOMO

Noi ti preghiamo uomo della croce,
Figlio e Fratello noi speriamo in Te.
Noi ti preghiamo uomo della croce
Figlio e Fratello noi speriamo in Te.

Nella memoria di questa passione,
noi ti chiediamo perdono Signore,
per ogni volta che abbiamo lasciato,
il tuo fratello morire da solo.

Nella memoria di questa tua morte,
noi ti chiediamo coraggio Signore,
per ogni volta che il dono d’amore,
ci chiederà di soffrire da soli.

Nella memoria dell’ultima cena,
noi spezzeremo di nuovo il tuo pane,
ed ogni volta il tuo corpo donato,
sarà la nostra speranza di vita.

SALUTO

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti Amen.
Cel. Il Dio della speranza che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede, per la potenza dello Spirito Santo sia con tutti voi.
Tutti E con il tuo spirito.

PREGHIERA CORALE
(Pt 2, 20b-25)

Lettore: Fratelli, se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme:

Tutti: Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca,

Lettore: oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.

Tutti: Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché,
non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia;

Lettore: dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime.

ORAZIONE

Cel.: O Dio nostro Padre,
immensamente grande, onnipotente e santo,
noi ti lodiamo e ti benediciamo
perché, attraverso Gesù,
tuo figlio e nostro fratello,
ci riveli la tua infinita misericordia.
In Lui, nostro salvatore,
conosciamo il tuo volto
e ci è pienamente manifesto
il tuo cuore.
Fa che ci lasciamo raggiungere
da questo sguardo di tenerezza
e sappiamo essere,
accanto ai fratelli,
uomini e donne
secondo il tuo cuore.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.

ILLUMINAZIONE DELLA CROCE

Guida
Ravvediti…
Mettiti in silenzio, in quello spazio dove emerge il vero…
Dove la parola
ha il suono e il senso…
Mettiti davanti al mistero…
Ama la sacra penombra…
Da cui si vede ben di più
di quel che immagini…
Rimettiti nell’umiltà
che sa e ama…
E adora…

L’assemblea canta.
Adoro te (RnS)

Sei qui davanti a me,
o mio Signore,
sei in questa brezza
che ristora il cuore,
Roveto che mai si consumerà,
presenza che riempie l’anima.

Adoro Te, fonte della Vita,
adoro Te, Trinità infinità.
I miei calzari leverò
su questo santo suolo,
alla presenza Tua mi prostrerò.

Sei qui davanti a me,
o mio Signore,
nella Tua grazia
trovo la mia gioia.
Io lodo, ringrazio e prego perché
il mondo ritorni a vivere in Te.

CONTEMPLAZIONE

Il celebrante si reca davanti alla croce e, fatto un profondo inchino, introduce la preghiera:

Cel.: Essere là davanti a te, Signore, e nient’altro.
Chiudere gli occhi del mio corpo,
chiudere gli occhi
della mia anima.
E restare immobile, silenzioso,
mostrarmi a te che sei là, esposto a me.
Essere presente a te,
l’infinito presente.

Tutti:
Accetto di non sentire nulla,
Signore,
di non vedere nulla,
di non capire nulla.
Vuoto di ogni idea,
di ogni immagine.
Meditando la tua legge,
ascoltando la tua Parola,
invocando la tua presenza.
Eccomi semplicemente
per incontrarti senza ostacoli.
Nel silenzio della fede,
davanti a te, Signore.

Cel.: E i miei occhi
finalmente ti vedono.
Tu mi hai chiamato
alla tua presenza
e al tuo servizio
e odo la tua voce,
il tuo sguardo
di amore sulla mia vita.

Seduti

SILENZIO ADORANTE

Guida
È il momento di meditare sulle nostre resistenze a fare il bene, le ferite e la fatica di amare, di accogliere, di perdonare.
Si può accompagnare questo momento con un canto o canone.

ASCOLTO

DALLA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI ROMANI
(5, 5-11)
     La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
     Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
     A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
     Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

ACCLAMAZIONE AL VANGELO

DAL VANGELO SECONDO LUCA
(23, 32-34)
     Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
     Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra.
     Gesù diceva: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
     Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

RIFLESSIONE
Lettore
     Il luogo del Cranio è il luogo in cui Gesù tocca il fondo delle conseguenze del tradimento subito, accettando di essere crocifisso tra malfattori. Gesù infatti non fugge dalla storia. Non fugge dal mondo.
     Non odia il mondo in alcun modo. È anzi la manifestazione dell’amore di Dio per il mondo.
     Come potrebbe fuggire? E dunque egli condivide in tutto e per tutto la condizione mondana, con tutte le sue miserie, con tutte le ferite che l’uomo, l’umanità, si porta addosso e dentro di sé.
     Gesù condivide fino in fondo tutto questo e lo condivide in modo concreto, reale. Lasciandosi crocifiggere della stessa crocifissione dei malfattori. La differenza sta nell’atteggiamento del cuore: “Padre perdonali…” […] Gesù condivide la situazione di chi è crocifisso con lui, ma con il cuore aperto al perdono, perché continuamente confrontato con il cuore stesso del Padre.
     Permette che gli altri facciano delle sue vesti quello che vogliono. Gesù può rivelare la sua regalità senza bisogno di vesti. Gesù non ne ha più bisogno. È nudo come un verme. Non c’è modo più totale di questo per manifestare l’amore. Certo, un verme può generare disprezzo, come constata il salmista: “Io sono verme, non un uomo, sono il ripudiato, il rifiutato, l’abiezione degli uomini” (Sal 22,7).
     Eppure, è questa nudità il modo più grande, il modo più intenso con cui si manifesta la più completa disponibilità all’amore.

RIFLESSIONE DEL CELEBRANTE

Lettore
Come la scia di un bel vascello
va allargandosi fino a sparire e a perdersi;
ma comincia con una punta,
ed è questa punta che viene verso di me.
E il vascello è il mio stesso Figlio,
carico di tutti i peccati del mondo.
E questa punta sono queste tre o quattro parole:
Padre, perdona loro!
Ha ben saputo quel che faceva quel giorno,
mio Figlio che li ama tanto.
Quando ha messo questa barriera tra loro e me:
Padre, perdona loro!
Queste tre o quattro parole.
Come un uomo che si getti un mantello sulle spalle.
Volto verso di me s’era vestito.
S’era gettato sulle spalle
il mantello dei peccati del mondo.
E ora dietro di lui il peccatore si nasconde al mio volto.
Si sono ammassati come dei paurosi;
e chi potrebbe rimproverarli di questo?
Come timidi passerotti si sono ammassati dietro colui che è forte.
E mi presentano questa punta.
E fendono così il vento della mia collera
e vincono a forza stessa delle tempeste della mia giustizia.
E il soffio della mia collera non ha nessuna presa
su questa massa angolare, dalle ali sfuggenti.
Perché essi mi presentano quest’angolo: Padre, perdona loro!
E io non posso prenderli che sotto quest’angolo.
(C. Peguy)

In piedi

INVOCAZIONI
Cel.: Carissimi fratelli e sorelle, supplichiamo con fede il Cristo Salvatore, che ci ha redenti con la sua Croce:

Per Crucem et Passionem tuam,
libera nos Domine
(Canone Taizé)

Cristo, che ti sei umiliato
assumendo
la nostra condizione mortale,
fa’ che la tua Chiesa ti segua
nella via dell’umiltà
e del sacrificio. R.

Cristo, che fosti obbediente
fino alla morte di croce,
donaci di imitare
la tua obbedienza filiale. R.

Cristo, che per la tua morte
fosti esaltato da Dio
e hai ricevuto il nome
che è al di sopra
di ogni altro nome,
fa’ che i tuoi discepoli perseverino nella fede
fino al giorno della tua venuta. R.

Cristo, nel cui nome
ogni ginocchio si piega
nei cieli, sulla terra e sottoterra,
fa’ che gli uomini
trovino pace e salvezza
sotto il tuo giogo soave. R.

Cristo, crocifisso e risorto,
che ogni lingua proclama Signore a gloria di Dio Padre,
accogli i nostri morti
nella beatitudine del tuo regno. R.

Cel.:
Abbiamo contemplato
in Gesù,
il Cuore misericordioso
del Padre,
a lui ci rivolgiamo perché ci doni
gli stessi sentimenti del Figlio:

PADRE NOSTRO
Padre nostro
che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo
ai nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.

PREGHIERA CORALE
Lettore1
Tu sei l’amore, o Padre,
e in te
voglio cercare il mio amore.
Tu sei buono, misericordioso
e compassionevole.
Tu ami e chiami l’uomo
alla felicità.
Insegnami, Padre,
ad amare come ami tu,
a essere fedele nell’amore.
Insegnami ad aprire
i miei occhi all’altro
e a dimenticare me stesso.

Lettore2
Tu sei l’amore, o Cristo Signore,
tenerezza di Dio nella storia.
Tu sei il cuore spalancato del Padre,
aperto fino a scoppiare
di gioia dall’alto della Croce.
Il tuo amore, Gesù,
è amore che salva, che guarisce;
il tuo amore, Gesù,
è la liberazione
e il riscatto dell’uomo;
insegnami, Gesù, amico dell’uomo,
ad amare come ami tu.

Lettore3
Tu sei l’amore, o Spirito di vita,
amore del Padre e del Figlio.
Tu sei regalo di Dio all’uomo per la salvezza;
tu sei colui che vivifica, colui che e incoraggia e consola.
Insegnami, Spirito d’amore, ad amare come ami tu.

Cel.: O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo
i frutti della redenzione.
Per il Nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio che è Dio
e vive e regna
nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Tutti Amen.

BENEDIZIONE

Canto

TI SALUTO CROCE SANTA

Ti saluto o Croce santa
che portasti il Redentor.
Gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.

Sei vessillo glorioso di Cristo
sei salvezza del popol fedel
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.

Tu nascesti fra braccia amorose,
d’una vergine madre o Gesù
Tu moristi fra braccia pietose,
d’una croce che data ti fu.

O Agnello divino immolato,
sull’altar della croce, pietà
Tu che togli del mondo il peccato,
salva l’uomo che pace non ha.

Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai
Piangeranno le genti vedendo,
qual trofeo di gloria sarai.