Novena 2021 – immacolata

VERSO L’IMMACOLATA

PRIMO GIORNO – 29 novembre

SECONDO GIORNO – 30 novembre

TERZO GIORNO – 1 Dicembre

QUARTO GIORNO – 2 Dicembre

QUINTO GIORNO – 3 Dicembre

SESTO GIORNO – 4 Dicembre

SETTIMO GIORNO – 5 Dicembre

OTTAVO GIORNO – 6 Dicembre

NONO GIORNO – 7 Dicembre

Maria donna in cammino

“Se i personaggi del vangelo avessero avuto una specie di contachilometri incorporato, penso che la classifica dei più infaticabili camminatori l’avrebbe vinta lei, Maria. Gesù naturalmente è fuori concorso. Perché egli si identificò addirittura con la strada, al punto che, ai discepoli chiamati a alla sua sequela, confidava: «Io sono la via» (Gv 14, 6). Gesù è la via, non un viandante; Gesù è la via, i viandanti siamo noi. Maria è l’icona del «cammina, cammina»: la troviamo seduta solo al banchetto del primo miracolo (Gv 2, 1ss ), seduta, ma non ferma. Maria non sa rimanere quieta: a Cana non corre col corpo, ma precorre con l’anima. E se non va lei verso l’ora di Gesù, fa venire quell’ora verso di lei, spostandone indietro le lancette, finché la gioia pasquale non irrompe sulla mensa degli uomini.

Santa Maria, Vergine della strada, come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate, ma noi   non abbiamo traguardi. Siamo pellegrini come te, ma senza santuari verso cui andare. Si, oggi noi andiamo a Lourdes, come tante volte si va ai santuari di Santiago, di Czestochowa, di Loreto…, ma i veri santuari non sono quelli dei viaggi organizzati ma quelli della vita, i santuari ultimi , che qualche volta ci sfuggono.

Siamo più veloci di te, ma il deserto ingoia i nostri passi. Camminiamo sull’asfalto, ma il bitume fa svanire le nostre orme. Siamo i forzati del «cammina, cammina», ci manca nella bisaccia da viandanti la carta stradale che dia senso alle nostre itineranze.

Nonostante i raccordi anulari che abbiamo a disposizione, spesso la nostra vita non si raccorda con nessuno svincolo costruttivo. Così le nostre ruote girano a vuoto sugli anelli dell’assurdo, e ci ritroviamo inesorabilmente a contemplare gli stessi squallori.

Santa Maria, donna del cammino, fa’ che i nostri sentieri siano, come lo erano i tuoi, strumento di comunicazione con la gente, strumento di comunicazione e non nastri isolanti entro cui assicuriamo la nostra aristocratica solitudine. Liberaci dall’ansia della metropoli e donaci l’impazienza di Dio, che ci fa allungare il passo per raggiungere i compagni di strada. L’ansia della metropoli, invece, ci rende specialisti del sorpasso… che ci fa guadagnare tempo, ma ci fa perdere il fratello che cammina accanto a noi”. 

Don Tonino Bello, Cirenei della gioia, Milano 1996, 17-20.

PRIMO GIORNO – 29 novembre

(AL TERMINE DELLA SANTA MESSA, PRIMA DELLA BENEDIZIONE FINALE)

MARIA, DONNA DELL’ASCOLTO

Lettura dal magistero di Papa Francesco

Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico.

In questi giorni la liturgia della Chiesa ha posto dinanzi ai nostri occhi l’icona della Vergine Maria Madre di Dio. […] Ogni persona umana deve la vita a una madre, e quasi sempre deve a lei molto della propria esistenza successiva, della formazione umana e spirituale. La madre, però, pur essendo molto esaltata dal punto di vista simbolico, – tante poesie, tante cose belle che si dicono poeticamente della madre – viene poco ascoltata e poco aiutata nella vita quotidiana, poco considerata nel suo ruolo centrale nella società. Anzi, spesso si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per i figli per “risparmiare” sulle spese sociali.

Accade che anche nella comunità cristiana la madre non sia sempre tenuta nel giusto conto, che sia poco ascoltata. Eppure al centro della vita della Chiesa c’è la Madre di Gesù. Forse le madri, pronte a tanti sacrifici per i propri figli, e non di rado anche per quelli altrui, dovrebbero trovare più ascolto. Bisognerebbe comprendere di più la loro lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia; bisognerebbe capire meglio a che cosa esse aspirano per esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione. Una madre con i figli ha sempre problemi, sempre lavoro. […]

Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere. […] Una società senza madri sarebbe una società disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza morale.

(Papa Francesco, Udienza generale, 7 gennaio 2015)

Preghiera corale

Vergine Madre di Dio,
salve, piena di grazia,
il Signore è con te.

Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo seno,
perché tu hai generato
il Salvatore delle anime nostre.

(Ostrakon, V secolo)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria, Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

SECONDO GIORNO – 30 novembre

(AL TERMINE DELLA SANTA MESSA, PRIMA DELLA BENEDIZIONE FINALE)

MARIA, CUSTODE DI TENEREZZA

Dal Magistero di Papa Francesco

La carne di Cristo è stata intessuta nel grembo di Maria.

Cristo e la sua Madre sono inseparabili: tra loro esiste un rapporto strettissimo, come tra ogni figlio e la sua madre. La carne di Cristo – che è cardine della nostra salvezza (Tertulliano) – è stata intessuta nel grembo di Maria (cfr Sal 139,13). Tale inseparabilità è significata anche dal fatto che Maria, prescelta per essere Madre del Redentore, ne ha condiviso intimamente tutta la missione rimanendo accanto al Figlio fino alla fine sul calvario. 

Maria è così unita a Gesù perché ha avuto di Lui la conoscenza del cuore, la conoscenza della fede, nutrita dall’esperienza materna e dal legame intimo con il suo Figlio […] Per questo non si può capire Gesù senza sua Madre. 

Altrettanto inseparabili sono Cristo e la Chiesa, perché la Chiesa e Maria vanno sempre insieme e questo è proprio il mistero della donna nella comunità ecclesiale, e non si può capire la salvezza operata da Gesù senza considerare la maternità della Chiesa. […] La nostra fede non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi. Dove lo possiamo incontrare? Lo incontriamo nella Chiesa, nella nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica. È la Chiesa che dice oggi: “Ecco l’agnello di Dio”; è la Chiesa che lo annuncia; è nella Chiesa che Gesù continua a compiere i suoi gesti di grazia che sono i Sacramenti. 

Questa azione e missione della Chiesa esprime la sua maternità. Infatti essa è come una madre che custodisce Gesù con tenerezza e lo dona a tutti con gioia e generosità. Nessuna manifestazione di Cristo, neanche la più mistica, può mai essere staccata dalla carne e dal sangue della Chiesa, dalla concretezza storica del Corpo di Cristo. Senza la Chiesa, Gesù Cristo finisce per ridursi a un’idea, a una morale, a un sentimento. Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori.

(Papa Francesco, Omelia solennità di Maria SS.ma Madre di Dio, 1° gennaio 2015)

Preghiera corale

Salve, o piena di grazia!
La tua progenitrice Eva, disobbedendo,
fu condannata a partorire i figli nel dolore.
A te, invece, l’invito alla gioia.

Quella ha generato Caino
e con lui invidia e morte.
Tu, invece, partorisci un figlio
Che per tutti è fonte di vita incorruttibile.

Benedetta sei tu fra le donne!
Perché sei stata trovata degna
di ospitare il Signore
e sei divenuta luogo
in cui si realizza la salvezza.
(Gregorio di Nissa)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria, Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

TERZO GIORNO – 1° dicembre

MARIA, A SERVIZIO DI DIO

Dal Magistero di Papa Francesco

Maria, donna dell’ascolto, della contemplazione, della vicinanza ai problemi della Chiesa e della gente.

«La Chiesa riconosce l’indispensabile apporto della donna nella società, con una sensibilità, un’intuizione e certe capacità peculiari che sono solitamente più proprie delle donne che degli uomini … Vedo con piacere come molte donne… offrono nuovi apporti alla riflessione teologica» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 103). Così, in virtù del loro genio femminile, le teologhe possono rilevare, per il beneficio di tutti, certi aspetti inesplorati dell’insondabile mistero di Cristo «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza» (Col 2,3). Vi invito dunque a trarre il migliore profitto da questo apporto specifico delle donne all’intelligenza della fede. […]

La Vergine Immacolata, come testimone privilegiata dei grandi eventi della storia della salvezza, «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19): donna dell’ascolto, donna della contemplazione, donna della vicinanza ai problemi della Chiesa e della gente. Sotto la guida dello Spirito Santo e con tutte le risorse del suo genio femminile, Ella non ha smesso di entrare sempre più in «tutta la verità» (cfr Gv 16,13). Maria è così l’icona della Chiesa la quale, nell’impaziente attesa del suo Signore, progredisce, giorno dopo giorno, nell’intelligenza della fede, grazie anche al lavoro paziente dei teologi e delle teologhe. La Madonna, maestra dell’autentica teologia, ci ottenga, con la sua materna preghiera, che la nostra carità «cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento» (Fil 1,9-10).

(Papa Francesco, Discorso ai membri della Commissione Teologica Internazionale, 5 dicembre 2014)

Preghiera corale

Ave, tu hai portato in grembo
la guida degli erranti.
Ave, tu che hai generato
il liberatore dei servi.

Ave, rifugio per chi dispera.
Ave, porta della salvezza,
iniziatrice di nuova progenie.

Ave, tu che mostri la divina bontà
e che hai dato la vita nuova
A quanti furono generati nell’errore
(Inno Akahtistos)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

QUARTO GIORNO – 2 dicembre

MARIA, AUTENTICO GENIO FEMMINILE

Dal Magistero di Papa Francesco

Ho ricordato l’indispensabile apporto della donna nella società, in particolare con la sua sensibilità e intuizione verso l’altro, il debole e l’indifeso; mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità pastorali con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica; ed ho auspicato che si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa (cfr. Esort. ap. Evangelii gaudium, 103).

[…] Le doti di delicatezza, peculiare sensibilità e tenerezza, di cui è ricco l’animo femminile, rappresentano non solo una genuina forza per la vita delle famiglie, per l’irradiazione di un clima di serenità e di armonia, ma una realtà senza la quale la vocazione umana sarebbe irrealizzabile. E questo è importante. Senza questi atteggiamenti, senza queste doti della donna, la vocazione umana non può essere realizzata.

Se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante l’apporto più incisivo del genio femminile, tale apporto rimane imprescindibile nell’ambito della famiglia, che per noi cristiani non è semplicemente un luogo privato, ma quella “Chiesa domestica”, la cui salute e prosperità è condizione per la salute e prosperità della Chiesa e della società stessa. Pensiamo alla Madonna: la Madonna nella Chiesa crea qualcosa che non possono creare i preti, i vescovi e i Papi. E’ lei l’autentico genio femminile. E pensiamo alla Madonna nelle famiglie. A cosa fa la Madonna in una famiglia. La presenza della donna nell’ambito domestico si rivela quanto mai necessaria, dunque, per la trasmissione alle generazioni future di solidi principi morali e per la stessa trasmissione della fede.

(Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al Congresso nazionale promosso dal centro italiano femminile, 25 gennaio 2014)

Preghiera corale
Ti proclamiamo beata, noi,
genti di tutte le stirpi,
o Vergine Madre di Dio:
in te, Colui che supera ogni cosa,

Cristo nostro Dio
si è degnato di abitare.

Beati siamo noi,
che abbiamo te come nostra difesa:
Salve, o piena di grazia!
(Inno anonimo V-VI secolo)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

QUINTO GIORNO – 3 dicembre

MARIA, COLLABORATRICE DI DIO

Dal Magistero di Papa Francesco

C’è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa

[…] Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali insieme con i sacerdoti, danno il loro contributo per l’accompagnamento di persone, di famiglie o di gruppi ed offrono nuovi apporti alla riflessione teologica. Ma c’è ancora bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa. Perché «il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale; per tale motivo si deve garantire la presenza delle donne anche nell’ambito lavorativo» e nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti, tanto nella Chiesa come nelle strutture sociali.

Le rivendicazioni dei legittimi diritti delle donne, a partire dalla ferma convinzione che uomini e donne hanno la medesima dignità, pongono alla Chiesa domande profonde che la sfidano e che non si possono superficialmente eludere. Il sacerdozio riservato agli uomini, come segno di Cristo Sposo che si consegna nell’Eucaristia, è una questione che non si pone in discussione, ma può diventare motivo di particolare conflitto se si identifica troppo la potestà sacramentale con il potere. Non bisogna dimenticare che quando parliamo di potestà sacerdotale «ci troviamo nell’ambito della funzione, non della dignità e della santità». Il sacerdozio ministeriale è uno dei mezzi che Gesù utilizza al servizio del suo popolo, ma la grande dignità viene dal Battesimo, che è accessibile a tutti. La configurazione del sacerdote con Cristo Capo – vale a dire, come fonte principale della grazia – non implica un’esaltazione che lo collochi in cima a tutto il resto. Nella Chiesa le funzioni «non danno luogo alla superiorità degli uni sugli altri». Di fatto, una donna, Maria, è più importante dei vescovi. Anche quando la funzione del sacerdozio ministeriale si considera “gerarchica”, occorre tenere ben presente che «è ordinata totalmente alla santità delle membra di Cristo». Sua chiave e suo fulcro non è il potere inteso come dominio, ma la potestà di amministrare il sacramento dell’Eucaristia; da qui deriva la sua autorità, che è sempre un servizio al popolo. Qui si presenta una grande sfida per i pastori e per i teologi, che potrebbero aiutare a meglio riconoscere ciò che questo implica rispetto al possibile ruolo della donna lì dove si prendono decisioni importanti, nei diversi ambiti della Chiesa.

(Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, 24 novembre 2013, nn. 103-104)

Preghiera corale
O santa Madre di Dio
che, accogliendo il messaggio dell’angelo,
hai concepito il Verbo,
hai dato il consenso con la fede,
hai generato il Figlio con la carne,
trepidando per la presenza divina,
ma fiduciosa nell’aiuto della grazia:
accogli le richieste del tuo popolo
e a quanti si rifugiano in te
li presenti salvi al Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio Benedetto.
(Liturgia antica)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

SESTO GIORNO – 4 dicembre

MARIA MADRE, LA CHIESA MADRE

Dal Magistero di Papa Francesco

La Chiesa è donna, è madre

Tante cose possono cambiare e sono cambiate nell’evoluzione culturale e sociale, ma rimane il fatto che è la donna che concepisce, porta in grembo e partorisce i figli degli uomini. E questo non è semplicemente un dato biologico, ma comporta una ricchezza di implicazioni sia per la donna stessa, per il suo modo di essere, sia per le sue relazioni, per il modo di porsi rispetto alla vita umana e alla vita in genere. Chiamando la donna alla maternità, Dio le ha affidato in una maniera del tutto speciale l’essere umano.

Qui però ci sono due pericoli sempre presenti, due estremi opposti che mortificano la donna e la sua vocazione. Il primo è di ridurre la maternità ad un ruolo sociale, ad un compito, anche se nobile, ma che di fatto mette in disparte la donna con le sue potenzialità, non la valorizza pienamente nella costruzione della comunità. Questo sia in ambito civile, sia in ambito ecclesiale. E, come reazione a questo, c’è l’altro pericolo, in senso opposto, quello di promuovere una specie di emancipazione che, per occupare gli spazi sottratti dal maschile, abbandona il femminile con i tratti preziosi che lo caratterizzano. E qui vorrei sottolineare come la donna abbia una sensibilità particolare per le “cose di Dio”, soprattutto nell’aiutarci a comprendere la misericordia, la tenerezza e l’amore che Dio ha per noi. A me piace anche pensare che la Chiesa non è “il” Chiesa, è “la” Chiesa. La Chiesa è donna, è madre, e questo è bello. Dovete pensare e approfondire su questo.

(Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al seminario promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici in occasione del XXV anniversario della “Mulieris dignitatem”, 12 ottobre 2013)

Preghiera corale
Salve, o terreno di misericordia,
fiume di pace e di grazia
splendore di purezza, rugiada delle valli;
Madre di Dio e Madre del perdono.

Tutta bellissima e degna di venerazione,
noi ti acclamiamo, o venerabile.

(Ildefonso di Toledo)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

SETTIMO GIORNO – 5 dicembre

MARIA, DONNA DELL’OGGI DI DIO

Dal Magistero di Papa Francesco

La Chiesa non può essere se stessa senza la donna e il suo ruolo.

È necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa. Temo la soluzione del “machismo in gonnella”, perché in realtà la donna ha una struttura differente dall’uomo. E invece i discorsi che sento sul ruolo della donna sono spesso ispirati proprio da una ideologia machista. Le donne stanno ponendo domande profonde che vanno affrontate. La Chiesa non può essere se stessa senza la donna e il suo ruolo. La donna per la Chiesa è imprescindibile. Maria, una donna, è più importante dei vescovi. Dico questo perché non bisogna confondere la funzione con la dignità. Bisogna dunque approfondire meglio la figura della donna nella Chiesa. Bisogna lavorare di più per fare una profonda teologia della donna. Solo compiendo questo passaggio si potrà riflettere meglio sulla funzione della donna all’interno della Chiesa. Il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. La sfida oggi è proprio questa: riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l’autorità nei vari ambiti della Chiesa.

(Papa Francesco, Intervista di Antonio Spadaro, S.I. per “La Civiltà Cattolica”,
L’Osservatore Romano, 21 settembre 2013
)

Preghiera corale
O mia Signora e mio rifugio,
mia vita e mio aiuto,
mia difesa e mia gloria,
speranza mia e mia fortezza.

Concedimi di godere
i beni del tuo Figlio
nella patria celeste.

Tu possiedi un potere
uguale al tuo volere,
perché sei la Madre dell’Altissimo;
per questo io oso e confido.

Che io non resti deluso
nella mia aspettativa,
o purissima Regina.

(Germano di Costantinopoli)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

OTTAVO GIORNO – 6 dicembre

MARIA, DONNA DEL “PER SEMPRE”

Dal Magistero di Papa Francesco

In Maria, tutte le donne trovano se stesse e la pienezza della loro vocazione.

Il cammino di Maria verso il Cielo è cominciato da quel “sì” pronunciato a Nazaret, in risposta al Messaggero celeste che le annunciava la volontà di Dio per lei. E in realtà è proprio così: ogni “sì” a Dio è un passo verso il Cielo, verso la vita eterna. Perché questo vuole il Signore: che tutti i suoi figli abbiano la vita in abbondanza! Dio ci vuole tutti con sé, nella sua casa! […]

Desidero ricordare il 25° anniversario della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, del beato Papa Giovanni Paolo II, sulla dignità e la vocazione della donna. Questo documento è ricco di spunti che meritano di essere ripresi e sviluppati; e alla base di tutto c’è la figura di Maria, infatti uscì in occasione dell’Anno Mariano. Facciamo nostra la preghiera posta alla fine di questa Lettera Apostolica (cfr n. 31): affinché, meditando il mistero biblico della donna, condensato in Maria, tutte le donne vi trovino se stesse e la pienezza della loro vocazione, e in tutta la Chiesa si approfondisca e si capisca di più il tanto grande e importante ruolo della donna.

(Papa Francesco, Angelus solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, 15 agosto 2013)

Preghiera corale
Accetta le suppliche del tuo popolo,
o Vergine Madre di Dio,
ed intercedi senza posa
presso tuo Figlio,
affinché liberi
noi che ti lodiamo
dai pericoli e tentazioni.

Tu sei infatti
la nostra ambasciatrice
e la nostra speranza.
(Andrea da Creta)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO

NONO GIORNO – 7 dicembre

MARIA, AIUTA A CRESCERE LA CHIESA

Dal Magistero di Papa Francesco

Non si può capire una Chiesa senza donne

Una Chiesa senza le donne è come il Collegio Apostolico senza Maria. Il ruolo della donna nella Chiesa non è soltanto la maternità, la mamma di famiglia, ma è più forte: è proprio l’icona della Vergine, della Madonna; quella che aiuta a crescere la Chiesa! Ma pensate che la Madonna è più importante degli Apostoli! E’ più importante! La Chiesa è femminile: è Chiesa, è sposa, è madre. Ma la donna, nella Chiesa, […] non solo deve finire come mamma, come lavoratrice, limitata … No! E’ un’altra cosa! […] Paolo VI ha scritto una cosa bellissima sulle donne, ma credo che si debba andare più avanti nell’esplicitazione di questo ruolo e carisma della donna. Non si può capire una Chiesa senza donne, ma donne attive nella Chiesa, con il loro profilo, che portano avanti. […] Credo che noi non abbiamo fatto ancora una profonda teologia della donna, nella Chiesa. Soltanto può fare questo, può fare quello, adesso fa la chierichetta, adesso legge la Lettura, è la presidentessa della Caritas … Ma, c’è di più! Bisogna fare una profonda teologia della donna.

(Papa Francesco, Intervista durante il volo di ritorno dal viaggio

a Rio de Janeiro in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, 28 luglio 2013)

Preghiera corale
In te si rallegra,
o piena di grazia,
tutto il creato,
le schiere degli angeli
e il genere umano.

O tempio santificato
e paradiso spirituale,
vanto delle vergini.
Grazie a te, Dio si è incarnato.

Dal tuo seno
egli ha fatto un trono
e lo ha reso più vasto dei cieli.
In te, o piena di grazia,
si rallegra tutto il creato.
Gloria a te.
(Giovanni Damasceno)

Canto del Tota Pulchra

Tota pulchra es, Maria,
Tota pulchra es, Maria,
et macula originalis non est in te.
et macula originalis non est in te.
Tu gloria Jerusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria,
O Maria,
Virgo prudentissima,
Mater clementissima,
ora pro nobis,
intercede pro nobis,
ad Dominum Jesum Christum.

BENEDIZIONE E CONGEDO