Il giorno del Signore GS
17 APRILE 2025
GIOVEDI’ SANTO – CENA DEL SIGNORE

MESSA
PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
RITI INIZIALI
(canto)
LA NOSTRA GLORIA È LA CROCE DI CRISTO
La nostra gloria è la croce di Cristo
Nella sua luce, la nostra vittoria
Il Signore è la nostra salvezza
La nostra risurrezione
O Albero della vita
Che sorgi forte e potente
Tu doni a noi la tua grazia
E risplendi di gloria
A te, Vessillo regale
Che avanzi dinanzi agli uomini
Tu porta sei verso il Regno
Che conduce a Cristo Gesù
O dolce legno che porti
Appeso il corpo di Cristo
Tu luce sei nelle tenebre
Della nostra umanità
O Croce santa e gloriosa
Che apri il cielo a chi crede in te
Tu sei la nostra speranza
Sei la forza del mondo
Dopo il saluto liturgico del celebrante, si fa la
PRESENTAZIONE DEGLI OLI
CELEBRANTE: Questa mattina, nella Cattedrale, l’Arcivescovo ha benedetto gli Oli santi:
– l’olio degli infermi per il Sacramento della Unzione degli Infermi;
– l’olio dei catecumeni per la celebrazione del Battesimo;
– il santo crisma per la Cresima e per l’unzione dei sacerdoti e dei vescovi.
In questa celebrazione noi li accogliamo come segno della misericordia di Dio, offerta attraverso i sacramenti, e come sigillo di comunione con la Chiesa diocesana e con il Vescovo, che tiene il posto di Cristo Pastore.
[Vengono portati gli oli e si canta il canto Olio di letizia]
Olio che consacra,
olio che profuma.
Olio che risana le ferite
che illumina.
Il tuo olio santifica,
Spirito di Dio;
con la tua fiamma consacrami.
Tu sapienza degli umili,
Spirito di Dio,
sul tuo cammino conducimi.
Fa di me un’immagine,
Spirito di Dio,
del tuo amore che libera.
Tu speranza degli umili
Spirito di Dio,
rocca invincibile, proteggimi.
[Giunti all’altare vengono posti sulla mensa e incensati … canto o sottofondo]
[Poi il SACERDOTE dice:]
O Dio nostro Padre,
Tu non fai mai mancare
i doni del tuo amore,
ricco di misericordia.
Per coloro che soffrono,
l’olio della consolazione.
Per i catecumeni
che attendono il Battesimo,
l’olio della vittoria sul male.
Per coloro
che hai rigenerato nel battesimo,
l’olio del sigillo
dello Spirito Santo della Cresima
e dell’Ordine sacro,
per la testimonianza
di tutti i tuoi figli
e la missione dei tuoi Pastori.
Così la tua tenerezza
si spande su tutte le creature
e chiama l’universo intero
al canto della tua grazia.
Tu sei il nostro Dio,
il Signore della Pasqua di Gesù,
il datore dello Spirito vivente
nei secoli dei secoli. AMEN!
[Si canta ancora Olio che consacra …]
Olio che consacra,
olio che profuma.
Olio che risana le ferite
e illumina.
Senza te sono fragile,
Spirito di Dio,
la tua forza infondimi.
Le ferite risanami,
Spirito di Dio,
tu guarigione dell’anima.
… ATTO PENITENZIALE
Fratelli e sorelle, riconosciamoci peccatori per essere resi degni di celebrare la santissima Eucarestia in cui è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua.
Signore, che nell’Eucarestia sei fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Cristo, che nel Pane spezzato sei nutrimento che ci sostiene nell’esodo verso la nuova Gerusalemme. Christe, eleison.
Christe, eleison.
Signore, che nel Vino versato sei bevanda che rinvigorisce in noi la vita eterna. Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Dio onnipotente, abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
GLORIA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra agli uomini.
Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra agli uomini.
Ti lodiamo, ti benediciamo.
Ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie
Per la tua gloria immensa.
Signore Dio, Re del cielo,
Dio Padre onnipotente.
Gesù Cristo, Agnello di Dio,
Tu figlio del Padre
Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra agli uomini.
Gloria a Dio nell’alto dei cieli,
e pace in terra agli uomini.
Tu che togli i peccati del mondo
La nostra supplica ascolta, Signore
Tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.
Tu solo il Santo, Tu solo il Signore
Tu, l’Altissimo, Gesù Cristo
con lo Spirito Santo
nella gloria del Padre.
Preghiamo
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena
nella quale il tuo unico Figlio,
prima di consegnarsi alla morte,
affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio,
convito nuziale del suo amore,
fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero
attingiamo pienezza di carità e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Prescrizioni per la cena pasquale.
Es 12,1-8.11-14
DAL LIBRO DELL’ÈSODO
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE
dal Salmo 115 (116)
R. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
R. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
R. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
R. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
SECONDA LETTURA
Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.
DALLA PRIMA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI CORINZI
1Cor 11,23–26
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
che vi amiate a vicenda come io ho amato voi.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
VANGELO
Li amò sino alla fine.
Gv 13,1-15
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore
canto (durante la lavanda dei piedi)
IO VI DO UN GRANDE ESEMPIO
Io vi do un grande esempio:
con amore lavo i vostri piedi.
Se ora tutti voi farete come me, l’amore regnerà.
Ora Pietro il mio gesto non capisci,
un giorno non lontano capirai cos’è l’amore.
Ti stupisce quello che sto facendo,
io mi chino per lavare i tuoi piedi: questo è l’amore.
Guarda e impara da me.
Chi lava i piedi all’altro, capirà cos’è l’amore.
Questo è l’amore più grande:
dare con gioia la tua vita per un amico.
Vai e vivi nell’amore;
tu sarai mio discepolo fedele se amerai.
Sono Io che ho scelto te. Io ti mando ad annunciare,
il mio regno ai miei fratelli.
canto (durante la presentazione dei doni)
SERVIRE E’ REGNARE
Guardiamo a te che sei maestro e signore
chinato a terra stai ci mostri che l’amore
è cingersi il grembiule sapersi inginocchiare
ci insegni che amare è servire.
Fa che impariamo Signore da te
che più grande chi più sa servire
chi si abbassa è chi si sa piegare
perché grande è soltanto l’amore
E ti vediamo poi maestro e Signore
che lavi i piedi a noi che siamo tue creature
e cinto del grembiule che manto tuo regale
ci insegni che servire è regnare
PREGHIERA DEI FEDELI
INTRODUZIONE DEL SACERDOTE
Giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre,
il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore
nell’umile gesto della lavanda dei piedi
e nel dono supremo dell’Eucaristia.
Apriamo il cuore ad accoglierne la sovrabbondante grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: R. Apri, Signore, il nostro cuore.
Per il popolo cristiano:
nel gesto di Gesù che lava i piedi ai discepoli
riconosca l’inesauribile ricchezza dell’amore del Padre. Preghiamo.
R. Apri, Signore, il nostro cuore.
Per il vescovo, i presbiteri e i diaconi della nostra Chiesa di Bari-Bitonto:
vivano il loro ministero come servizio e dedizione senza limiti. Preghiamo.
R. Apri, Signore, il nostro cuore.
Per i cristiani ancora divisi:
il memoriale della Pasqua faccia risuonare
l’ardente preghiera per l’unità
che Cristo ha innalzato al Padre. Preghiamo.
R. Apri, Signore, il nostro cuore.
Per gli uomini prigionieri dell’avidità e della violenza:
riscoprano che il Signore si è offerto al Padre per tutti,
e intraprendano la via del servizio e della carità. Preghiamo.
R. Apri, Signore, il nostro cuore.
Per tutti noi che condividiamo il pane del cielo alla mensa eucaristica:
ci sia dato di condividere anche i beni di questo mondo
con quanti hanno fame e sete di giustizia e di misericordia. Preghiamo.
R. Apri, Signore, il nostro cuore.
CONCLUSIONE DEL SACERDOTE
O Dio, grande nell’amore,
che nell’ora della passione del tuo Figlio
ci chiami a condividere la sua Pasqua,
rendici degni di essere eredi e commensali
della gloria nel banchetto eterno.
Per Cristo nostro Signore. AMEN
.
canto (durante la presentazione dei doni)
SERVIRE E’ REGNARE
Guardiamo a te che sei maestro e Signore
chinato a terra stai ci mostri che l’amore
è cingersi il grembiule sapersi inginocchiare
ci insegni che amare è servire.
Fa che impariamo Signore da te
che più grande chi più sa servire
chi si abbassa è chi si sa piegare
perché grande è soltanto l’amore
E ti vediamo poi maestro e Signore
che lavi i piedi a noi che siamo tue creature
e cinto del grembiule che manto tuo regale
ci insegni che servire è regnare
.
MISTERO DELLA FEDE
Ogni volta che mangiamo di questo pane
e beviamo a questo calice,
annunciamo la tua morte Signore,
nell’attesa della tua venuta.
.
canto (alla comunione)
VENIAMO A TE
Noi veniamo al tuo altare,
tu ci chiami alla tua presenza,
pane vivo ci doni Signore,
sei respiro per l’anima stanca.
Come sposa che attende lo sposo
alle nozze noi siamo invitati,
sei per noi quella lampada accesa
che rischiara il buio del mondo.
Senza te non troviamo dimora,
tu sei forza, rifugio sicuro.
Veniamo a te, insieme veniamo a te,
questo è il tuo corpo spezzato per noi,
questo è il tuo sangue versato per noi.
Veniamo a te, veniamo a te.
Tu da sempre ci attendi Signore,
anche quando vaghiamo nel mondo,
come un passero cerca la strada
per volare in un nido sicuro.
Siamo terra deserta senz’acqua,
noi veniamo a cercare ristoro,
solo tu sei sorgente che sgorga,
acqua viva che placa ogni sete.
Del tuo cuore trafitto, ci doni
come un fiume la tua salvezza. Siamo indegni tuoi figli, Signore,
di venire a questa tua mensa,
per un grande mistero d’amore
nelle mani ci metti il tuo corpo.
Ti doniamo, o Padre del cielo,
per il dono prezioso del Figlio,
custodiscici nel tuo nome,
siamo un corpo uniti nel Cristo
fa di noi un cuor solo in lui
e saremo unico pane.
DOPO LA COMUNIONE
Padre onnipotente,
che nella vita terrena
ci nutri alla Cena del tuo Figlio,
accoglici come tuoi commensali
al banchetto glorioso del cielo.
Per Cristo nostro Signore. AMEN!
.
canto (post comunio)
VOGLIO ADORARE TE
Voglio adorare te
Voglio adorare te
Voglio adorare te
Signor solo te
Voglio adorare te
Voglio adorare te
Voglio adorare te
Signor solo te
Nella gioia e nel dolore
Nell’affanno della vita
Quando sono senza forze adoro te
Nella pace e nell’angoscia
Nella prova della croce
Quando ho sete del tuo amore
Adoro te Signore
Nel coraggio e nel timore
Nel tormento del peccato
Quando il cuore mio vacilla adoro te
Nella fede e nella grazia
Nello zelo per il regno
Quando esulto nel tuo nome
Adoro te Signore
.
ADORIAMO IL SACRAMENTO
Adoriamo il Sacramento
che Dio Padre ci donò.
Nuovo patto, nuovo rito
nella fede si compì.
Al mistero è fondamento
la parola di Gesù.
Gloria al Padre onnipotente,
gloria al Figlio Redentor,
lode grande, sommo onore
all’eterna Carità.
Gloria immensa, eterno amore
alla santa Trinità. Amen.
PREGHIERE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
Dice il Signore (Gv 14, 27)
“Vi lascio la pace,
vi do la mia pace,
non come la dà il mondo,
io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore
e non abbia timore.”
Dice il Signore (Gv 15, 4)
“Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio
non può far frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così anche voi
se non rimanete in me.”
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue piaghe nascondimi.
Non permettere
ch’io mi separi da te.
Dal nemico maligno difendimi.
Nell’ora della mia morte chiamami.
Fa’ che io venga a te,
a lodarti con i tuoi santi,
nei secoli dei secoli. Amen.
O Signore, fa di me
uno strumento della tua pace.
Dov’è l’odio, fa che io porti l’amore.
Dov’è offesa, che io porti il perdono.
Dov’è discordia, che io porti l’unione.
Dov’è dubbio, che io porti la fede.
Dov’è errore, che io porti la verità.
Dov’è disperazione, che io porti la speranza.
Dov’è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
O Signore, fa che io non cerchi tanto
di essere consolato quanto di consolare;
di essere compreso, quanto di comprendere;
di essere amato, quanto di amare.
Poiché donando, si riceve;
perdonando, si è perdonati;
morendo, si risuscita a vita eterna.
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo
sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo
preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo
Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua
gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe,
suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli
e nei suoi santi.
APPROFONDIMENTI
Giovedì Santo Messa in Coena Domini
Ripercorriamo in questa meditazione, con calma, i gesti e le parole che la pagina di Vangelo ci propone; cerchiamo di renderci presenti nel cenacolo, insieme a Gesù e agli apostoli
Siamo vicini alla festa di Pasqua, la festa che attualizza la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto e anticipa la liberazione definitiva. Altre Pasque Gesù aveva già celebrato, con i discepoli a Gerusalemme. Questa è diversa, perché Egli sa che questa è la sua “ora”: il tempo di passare dal mondo al Padre e di manifestare fino a che punto Dio ama il mondo (come aveva detto in un’altra notte a Nicodemo).
La cornice del banchetto ci fa entrare in un’atmosfera di profonda comunione, di condivisione intima delle cose più preziose. Questo clima contrasta con l’azione del diavolo, che ha preso possesso del cuore di Giuda per consegnare Gesù ai giudei; anche questo sa Gesù, ma non se ne lascia condizionare: liberamente si consegna.
Giovanni ci presenta Gesù che si muove in modo solenne: si accinge a compiere un gesto umile e quotidiano, quello del servo che lava i piedi al padrone, e ne fa una liturgia. Le sue azioni passano sotto i nostri occhi una alla volta: ciò che avviene è carico di un significato. Si alza, depone le vesti, si cinge l’asciugamano del servo, versa dell’acqua e comincia a lavare e asciugare i piedi dei discepoli. Fa tutto ciò senza dire una parola; parla con i gesti. Guardiamo e cerchiamo di ascoltare cosa dice. Vediamo Gesù che lascia il posto del maestro e si abbassa al posto del servo; vediamo i discepoli che, imbarazzati, si chiedono: perché il maestro prende il posto del servo? Ce lo chiediamo anche noi.
Ci sembra di capire: negli occhi e nel cuore di Gesù c’è ancora il gesto di Maria, la sorella di Lazzaro, che alcuni giorni prima, a Betania, aveva profumato i suoi piedi asciugandoli con i capelli. Il profumo dell’unguento avvolge ancora Gesù, la tenerezza di quel gesto riempie ancora il suo cuore.
Nel silenzio rotto soltanto dallo scroscio dell’acqua si alza la voce di Pietro: Signore, tu lavi i piedi a me? Come puoi, tu che sei il maestro, comportarti da schiavo? Quello che Gesù fa, Pietro non può capirlo per il momento; lo potrà capire solo dopo quello che sta per accadere a Gesù perché compia la volontà del Padre. Se Pietro non accetta, non può “aver parte con Gesù”, cioè non può seguirlo nel suo cammino. Amare gli altri come Gesù è possibile solo se ci lasciamo amare totalmente da Lui, fino a lasciarci lavare i piedi.
Dopo aver lavato i piedi a tutti, Gesù riprende il posto del maestro e esprime in parole il significato del gesto che ha fatto. Chiamando Gesù Signore e maestro i discepoli non errano, dicono la verità. Come è vero che lavando i piedi ai discepoli, il maestro ha svolto un lavoro di servo. I discepoli devono dunque seguire il maestro imitando quello che egli ha fatto: mettersi al servizio degli altri.
Quando vedranno che Gesù ha donato la sua vita per amore dei discepoli, Pietro e gli altri comprenderanno il senso della lavanda dei piedi e della vita di Gesù. E potranno essere felici se imiteranno quello che ha fatto il maestro.
Il comandamento dell’amore è il cuore del Vangelo; l’amore che ci insegna Gesù con la sua vita è fatto di servizio umile e concreto agli altri. Per questo è così difficile; per questo è così liberante. I cristiani possono annunciare il Vangelo agli altri quando si accolgono, si perdonano e si vogliono bene.
È l’appello che Papa Francesco ci fa nella Evangelii Gaudium (n.99): “Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa. Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
P. Gianmarco Paris
AVVISI
Venerdì 18 aprile:
ore 09,00 Ufficio e Lodi;
ore 19,30 Azione Liturgica della Passione del Signore e Adorazione della Croce;
Sabato 19 aprile:
ore 09,00 Ufficio e Lodi
ore 22,30 Veglia Pasquale
Domenica di resurrezione 20 aprile
Santa Messa ore 09,00 e 11,00 non c’è la messa delle 19,00
Lunedì 21 aprile non c’è messa.