Ringraziamento anno 2022

Prima parte

CANTO INIZIALE
ed esposizione Eucaristica

C Nel nome del Padre…
T Amen.

C Il Dio della pace e della luce, dell’amore fedele e della giustizia infinita, sia con tutti voi.
T E con il tuo spirito.

L’orologio spirituale

L Che io mi ricordi
del tuo Nome, Signore,
e tu che domini
onnipotente
i tempi e le stagioni,
rendici degni
di poterti pregare
nel tempo
conveniente e opportuno
e salvaci!

A Tu che nascesti
per la nostra salvezza
nel cuore della notte,
accordaci di venir
rinnovati ogni giorno
dal tuo Spirito Santo,
finché lo stesso Cristo
in noi raggiunga
la sua statura perfetta
e salvaci!

L Tu che nel primo mattino
al levare del sole
risuscitasti di tra i morti,
risuscita a novità di vita
anche noi
a modi veri di penitenza
e salvaci!

A Tu che all’ora terza inviasti
il tuo Spirito Santo sugli Apostoli,
mandaci questo Spirito,
rinnova ogni giorno i nostri cuori
e salvaci!

L Tu che all’ora sesta del sesto giorno
inchiodasti con te sulla Croce
il peccato del mondo,
cancella il chirografo dei nostri peccati
che grida contro noi e salvaci!

A Tu che all’ora sesta
calasti un’immensa
coltre sulla terra,
simbolo della tua Chiesa,
radunaci in essa,
peccatori tra i pagani,
con essa accoglici nel cielo
e salvaci!
(Lancelot Andrewes, Livre d’Heures, Paris 1981)

Seduti

Lettore

Dal libro del profeta Isaia (54, 1-5)
Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori
perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.
2Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
3poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.
 4Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
5Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.


Lettore

DAL DOCUMENTO DI LAVORO PER LA TAPPA CONTINENTALE DEL SINODO UNIVERSALE “Allarga lo spazio della tua tenda” (25 -28)

È a un popolo che vive l’esperienza dell’esilio che il profeta rivolge parole che oggi ci aiutano a mettere a fuoco ciò a cui il Signore ci sta chiamando attraverso l’esperienza di una sinodalità vissuta: «Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti» (Is 54,2).

La parola del profeta richiama al popolo in esilio l’esperienza dell’esodo e della traversata del deserto, quando abitava nelle tende, e annuncia la promessa del ritorno alla terra, segno di gioia e di speranza. Per prepararsi, è necessario allargare la tenda, agendo sui tre elementi della sua struttura. Il primo sono i teli, che proteggono dal sole, dal vento e dalla pioggia, delineando uno spazio di vita e di convivialità. Occorre dispiegarli, in modo che possano proteggere anche coloro che ancora si trovano al di fuori di questo spazio, ma che si sentono chiamati a entrarvi. Il secondo elemento strutturale della tenda sono le corde, che tengono insieme i teli. Devono equilibrare la tensione necessaria a evitare che la tenda si afflosci con la morbidezza che ammortizza i movimenti provocati dal vento. Per questo, se la tenda si allarga, si devono allungare per mantenere la giusta tensione. Infine, il terzo elemento sono i paletti, che ancorano la struttura al suolo e ne assicurano la solidità, ma restano capaci di spostarsi quando si deve piantare la tenda altrove.

Ascoltate oggi, queste parole di Isaia ci invitano a immaginare la Chiesa come una tenda, anzi come la tenda del convegno, che accompagnava il popolo durante il cammino nel deserto: è chiamata ad allargarsi, dunque, ma anche a spostarsi. Al suo centro sta il tabernacolo, cioè la presenza del Signore. La tenuta della tenda è assicurata dalla robustezza dei suoi paletti, cioè i fondamenti della fede che non mutano, ma possono essere spostati e piantati in terreni sempre nuovi, in modo che la tenda possa accompagnare il popolo che cammina nella storia. Infine, per non afflosciarsi, la struttura della tenda deve mantenere in equilibrio le diverse spinte e tensioni a cui è sottoposta: una metafora che esprime la necessità del discernimento. È così che molte sintesi immaginano la Chiesa: una dimora ampia, ma non omogenea, capace di dare riparo a tutti, ma aperta, che lascia entrare e uscire (cfr. Gv 10,9), e in movimento verso l’abbraccio con il Padre e con tutti gli altri membri dell’umanità.

Allargare la tenda richiede di accogliere altri al suo interno, facendo spazio alla loro diversità. Comporta quindi la disponibilità a morire a se stessi per amore, ritrovandosi nella e attraverso la relazione con Cristo e con il prossimo: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). La fecondità della Chiesa dipende dall’accettazione di questa morte, che non è però un annientamento, ma un’esperienza di svuotamento di sé per lasciarsi riempire da Cristo attraverso lo Spirito Santo, e dunque un processo attraverso il quale riceviamo in dono relazioni più ricche e legami più profondi con Dio e con l’altro. È questa l’esperienza della grazia e della trasfigurazione. Per tale ragione l’apostolo Paolo raccomanda: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò sé stesso» (Fil 2,5-7). È a questa condizione che i membri della Chiesa, ciascuno/a e tutti insieme, diverranno capaci di cooperare con lo Spirito Santo nel compiere la missione assegnata da Gesù Cristo alla sua Chiesa: è un atto liturgico, eucaristico.

Silenzio

CANTO

Seconda parte

In piedi 

L’orologio spirituale

L Tu che all’ora nona per noi
peccatori e per i nostri peccati
moristi,
mortifica con le nostre membra terrene
quanto si oppone
alla tua santa volontà
e salvaci!

A Tu che volesti l’ora nona
come ora di preghiera,
ascoltaci mentre ti preghiamo:
ascolta le nostre domande,
ascolta i nostri desideri,
e salvaci!

L Tu che al crepuscolo ti degnasti
di scendere nel sepolcro,
liberaci dal peccato e seppelliscilo
nella tua tomba.
Copri di opere buone
ogni male che abbiamo commesso
e salvaci!

A Tu che a sera inoltrata
col tuo soffio concedesti agli apostoli
il potere di perdonare i peccati,
fa’ che sperimentiamo questa forza
di remissione e di perdono
e salvaci!


Seduti

Lettore Dal Vangelo secondo Luca (13,31-35)

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.

Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».

Lettore
DAL DOCUMENTO SULLA FRATELLANZA UMANA PER LA PACE MONDIALE E LA CONVIVENZA COMUNE di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb (Abu Dhabi, 4 febbraio 2019)

Noi, pur riconoscendo i passi positivi che la nostra civiltà moderna ha compiuto nei campi della scienza, della tecnologia, della medicina, dell’industria e del benessere, in particolare nei Paesi sviluppati, sottolineiamo che, insieme a tali progressi storici, grandi e apprezzati, si verifica un deterioramento dell’etica, che condiziona l’agire internazionale, e un indebolimento dei valori spirituali e del senso di responsabilità. Tutto ciò contribuisce a diffondere una sensazione generale di frustrazione, di solitudine e di disperazione, conducendo molti a cadere o nel vortice dell’estremismo ateo e agnostico, oppure nell’integralismo religioso, nell’estremismo e nel fondamentalismo cieco, portando così altre persone ad arrendersi a forme di dipendenza e di autodistruzione individuale e collettiva.

La storia afferma che l’estremismo religioso e nazionale e l’intolleranza hanno prodotto nel mondo, sia in Occidente sia in Oriente, ciò che potrebbe essere chiamato i segnali di una «terza guerra mondiale a pezzi», segnali che, in varie parti del mondo e in diverse condizioni tragiche, hanno iniziato a mostrare il loro volto crudele; situazioni di cui non si conosce con precisione quante vittime, vedove e orfani abbiano prodotto. Inoltre, ci sono altre zone che si preparano a diventare teatro di nuovi conflitti, dove nascono focolai di tensione e si accumulano armi e munizioni, in una situazione mondiale dominata dall’incertezza, dalla delusione e dalla paura del futuro e controllata dagli interessi economici miopi.

Affermiamo altresì che le forti crisi politiche, l’ingiustizia e la mancanza di una distribuzione equa delle risorse naturali – delle quali beneficia solo una minoranza di ricchi, a discapito della maggioranza dei popoli della terra – hanno generato, e continuano a farlo, enormi quantità di malati, di bisognosi e di morti, provocando crisi letali di cui sono vittime diversi paesi, nonostante le ricchezze naturali e le risorse delle giovani generazioni che li caratterizzano. Nei confronti di tali crisi che portano a morire di fame milioni di bambini, già ridotti a scheletri umani – a motivo della povertà e della fame –, regna un silenzio internazionale inaccettabile. […]

Il primo e più importante obiettivo delle religioni è quello di credere in Dio, di onorarLo e di chiamare tutti gli uomini a credere che questo universo dipende da un Dio che lo governa, è il Creatore che ci ha plasmati con la Sua Sapienza divina e ci ha concesso il dono della vita per custodirlo. Un dono che nessuno ha il diritto di togliere, minacciare o manipolare a suo piacimento, anzi, tutti devono preservare tale dono della vita dal suo inizio fino alla sua morte naturale. Perciò condanniamo tutte le pratiche che minacciano la vita come i genocidi, gli atti terroristici, gli spostamenti forzati, il traffico di organi umani, l’aborto e l’eutanasia e le politiche che sostengono tutto questo.

Altresì dichiariamo – fermamente – che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di religione che hanno abusato – in alcune fasi della storia – dell’influenza del sentimento religioso sui cuori degli uomini per portali a compiere ciò che non ha nulla a che vedere con la verità della religione, per realizzare fini politici e economici mondani e miopi. Per questo noi chiediamo a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione. Lo chiediamo per la nostra fede comune in Dio, che non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra di loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e nella loro esistenza. Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente.

Silenzio

CANTO

Terza parte

In piedi 

L’orologio spirituale
L
Tu che dichiarasti di tua bocca
l’arrivo dello Sposo a mezzanotte,
fa’ che risuoni il grido ai nostri orecchi:
«Lo Sposo viene!»;
rendici vigili e pronti
al giorno dell’incontro
e salvaci!

A Tu che al canto del gallo
riconducesti Pietro al pentimento,
accordaci di seguirne l’esempio,
di piangere amaramente
il peccato commesso
contro di te
e salvaci!

L Tu che alla settima ora
comandasti alla febbre di sparire,
scaccia da noi ogni febbre,
da noi ogni malanno
e salvaci!

A Tu che alla decima ora
accordasti all’Apostolo
di scoprire il tuo Figlio e di gridare
«Abbiamo trovato il Messia!»,
accorda anche a noi di trovarti
come nostro Messia e di godere
la medesima gioia e salvaci!

L Tu che all’undecima ora
mandasti alla tua vigna gli operai
 rimasti a oziare tutto il giorno,
accogli con favore
noi operai dell’ultima ora
che a te veniamo,
e salvaci!

A Tu che alla santa ora della Cena
istituisti
i misteri del tuo corpo e del tuo sangue,
donaci memoria di questi misteri,
donaci di parteciparvi
non a condanna ma a remissione dei peccati,
eredi del tuo Nuovo Testamento
e salvaci!

L Tu che hai predetto il tuo giudizio
futuro, nel giorno imprevisto,
nell’ora più impensata,
accordaci ogni giorno ed ogni ora
d’essere pronti al tuo avvento e salvaci!

PADRE NOSTRO

L Per la vita che ci hai donato quest’anno.
A Grazie Signore.
L Per la fede cristiana alla quale ci hai chiamati. R
L Per le conquiste e i successi, e per le sconfitte che ci hanno insegnato ad alzare lo sguardo verso Te. R
L Per la gioia eterna che ci hai promesso. R
L Per i consacrati che in quest’anno hanno speso la loro vita al servizio del Signore e per il nostro bene. R
L Per tutti i fratelli nel mondo che hanno regalato un attimo di gioia all’umanità. R

L Fa’ o Signore che cominciamo il nuovo anno con la gioia nel cuore.
R Ti supplichiamo Signore.
L Fa’ o Signore che ci lasciamo contagiare dal tuo esempio d’amore. R
L Fa’ o Signore che riusciamo a trasmettere la bellezza di camminare con Te. R
L Nella certezza che il nuovo anno, ancora da costruire, è un regalo che Tu affidi a ciascuno di noi. R


P Al termine di questo anno 2022 eleviamo a Dio l’inno di ringraziamento che tutta la comunità cristiana innalza in questa sera:

INNO DI LODE (TE DEUM)

Noi ti lodiamo Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, santo, santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli Apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

Le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno figlio del Padre,
tu nascesti dalla vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
Pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

P Preghiamo.
O Dio, che vivi in eterno senza principio e senza fine, e sei l’origine di ogni creatura, fa’ che nell’anno nuovo, di cui ti consacriamo gli inizi, viviamo giorni prosperi e sereni e portiamo frutti abbondanti di buone opere. Per Cristo nostro Signore.
T Amen.

Quarta parte

CANTO DI ADORAZIONE

ADORIAMO IL SACRAMENTO
1. Adoriamo il Sacramento
che Dio Padre ci donò.
Nuovo patto, nuovo rito
nella fede si compì.
Al mistero è fondamento
la parola di Gesù.

2. Gloria al Padre onnipotente,
gloria al Figlio Redentor,
lode grande, sommo onore
all’eterna Carità.
Gloria immensa, eterno amore
alla santa Trinità. Amen.

BENEDIZIONE EUCARISTICA

PREGHIERA FINALE

O Dio onnipotente, Signore
del tempo e dell’eternità,
io ti ringrazio perché
lungo tutto il corso di quest’anno
che volge al termine
mi hai sempre accompagnato
con la tua grazia
e mi hai ricolmato dei tuoi doni
e del tuo amore.

Voglio esprimerti
la mia adorazione,
la mia lode
e il mio ringraziamento.
Ti chiedo umilmente perdono,
per i peccati commessi,
per le mie tante
debolezze e miserie.

Accogli il mio sincero desiderio
di amarti di più
e di compiere fedelmente
la tua volontà
per tutto il tempo di vita
che ancora mi concederai.

Ti offro tutte le mie sofferenze
e le buone opere
che, con la tua grazia,
ho compiuto in questo anno,
così come quelle
per l’anno che verrà.

Fa che siano utili, o Signore,
per la salvezza mia
e di tutti i miei cari.
Amen.

CANTO MARIANO